Assunzioni scuola, il ministero dell’Economia e delle Finanze ha autorizzato immissioni in ruolo di docenti per 50.807 posti per l’anno scolastico 2023-2024. Il provvedimento, il numero 138 del 13 luglio scorso, si basa su oltre 81mila posti vacanti nella scuola all’inizio del prossimo anno scolastico, al netto di 409 esuberi. Con le assunzioni autorizzate, il ministero dell’Economia ha pertanto coperto una percentuale pari al 62 per cento dei posti vacanti nella scuola, lasciando alle supplenze circa quattro posti su dieci.

I posti dei precari, per l’anno scolastico 2024-2025, saranno destinati ai concorsi nella scuola rientranti nelle procedure del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), i cui bandi sono ancora in uscita. Sulle assunzioni in ruolo nella scuola del prossimo mese di settembre incidono anche i docenti e i dipendenti Ata che andranno in pensione al 31 agosto 2023. In tutto, i nuovi pensionamenti sono pari a 31.000, 21.000 dei quali riguardanti gli insegnanti e i restanti i dipendenti Ata.

Assunzioni scuola, cosi le immissioni in ruolo 2023-2024 di 50.807 docenti

Saranno 50.807 le assunzioni di ruolo nella scuola per l’anno 2023-2024, dopo le immissioni autorizzate dal ministero dell’Economia e delle Finanze con il decreto 138 del 13 luglio scorso. Le nuove assunzioni arrivano a fronte di oltre 81.000 posti vacanti nelle scuole italiane: quattro posti su dieci saranno quindi coperti dalle supplenze, in attesa dei concorsi nella scuola del prossimo anno per la copertura di queste vacanze.

Nella nomina dei docenti di ruolo si procederà, anche per quest’anno, con il principio duale, in base al quale la metà dei posti saranno assegnati dai docenti provenienti dalle graduatorie a esaurimento (GaE) – almeno per le classi di concorso capienti – e l’altra metà dalle graduatorie di merito per concorsi (ordinari e straordinari) degli anni dal 2016 al 2021. In particolare, sul concorso straordinario bis nella scuola, relativo ai docenti precari, le immissioni in ruolo riguarderanno solo i posti che erano stati previsti dal bando delle selezioni e accantonati dalle amministrazioni provinciali scolastiche prima di procedere con le operazioni inerenti la mobilità e i trasferimenti.

Assunzioni scuola 2023-2024: cosa fare nella prima e seconda fase?

Le procedure di assunzioni in ruolo dei docenti della scuola anche per quest’anno seguiranno la doppia fase da espletarsi mediante il sistema informatico Polis di Istanze on line. Nel dettaglio, gli uffici scolastici territoriali, nella prima fase che è stata espletata a partire dallo scorso 10 luglio, hanno richiesto la scelta delle province, delle classi di concorso e dei posti agli insegnanti candidati al ruolo. La seconda fase delle procedure di immissioni, a decorrere da ieri 17 luglio, offre la possibilità agli aspiranti docenti di ruolo di graduare la propria preferenza relativa alla sede nel momento in cui – nella prima fase – si abbia avuta la certezza della provincia di assegnazione.

A tal proposito, è necessario specificare che i docenti che siano giunti alla seconda fase sono già sicuri del posto di ruolo nella scuola. Pertanto, gli stessi dovranno tenere sotto controllo i portali internet degli uffici scolastici territoriali per la convocazione al termine dell’apertura dei differenti turni di nomina.

Immissioni in ruolo insegnanti 2023, come compilare la domanda Istanze on line?

Qualche intoppo, in tutta la procedura delle assunzioni di ruolo nella scuola, potrebbe arrivare nel caso in cui, nella prima fase, l’aspirante insegnante non dovesse ottenere la provincia e lo specifico insegnamento, anche se dovesse risultare convocato. In tal caso, la procedura prevede il mancato passaggio alla seconda fase. Per evitare questi intoppi, pertanto, il consiglio è quello di compilare la domanda su Istanze on line per evitare che l’assegnazione avvenga d’ufficio.

Assunzioni scuola 2023-2024, le rinunce

Nella compilazione della domanda delle prima fase, inoltre, i docenti hanno avuto modo di esprimere una rinuncia a una specifica graduatoria, o provincia, o tipologia di posto. La rinuncia a tutte le graduatorie non permette di passare alla seconda fase. Inoltre, l’aspirante docente può anche rifiutare il posto nel momento dell’individuazione della provincia, rinunciando a partecipare alla seconda fase di assegnazione della sede scolastica. L’ottenimento di una provincia nella prima fase, determina la necessità di scelta degli istituti scolastici in base alla tipologia di posti e le eventuali precedenze della legge 104.

Nel caso in cui l’aspirante docente non dovesse scegliere scuole disponibili all’interno della provincia di assegnazione, per evitare la procedure d’ufficio, dovrà fare rinuncia il prima possibile e, comunque, entro la fine di agosto.