Il caldo anomalo si fa sentire su tutta Italia in quest’estate 2023, ne abbiamo parlato nell’intervista con il meteorologo Andrea Giuliacci a Tag24.it. Ecco quando potrebbe terminare il caldo intenso e quali potrebbero essere i rischi nel breve periodo.
Estate 2023 e caldo anomalo, l’intervista di TAG24 a Andrea Giuliacci
Temperature altissime, sia di giorno che di notte, e tantissima preoccupazione da parte delle persone che sono oppresse da questa ondata di calore anomala. Il meteorologo Andrea Giuliacci, intervistato da TAG24, parla di questa rovente estate del 2023 e di quando il caldo potrebbe attenuarsi e dei rischi per l’autunno che arriverà dopo questa estate.
Questo è un caldo normale o è anomalo?
Partiamo dal presupposto che se confrontiamo questo caldo a quello delle estati di 30-40 anni fa sicuramente è eccezionale ma è un caldo anomalo anche se comparato alle medie delle ultime estati. Questa è un’ondata di caldo tra le più intense tra quelle che abbiamo vissuto negli ultimi 15-20 anni. S’inserisce nel trend delle stagioni estive sempre più calde e delle ondate sempre più numerose, intense e durature. Il problema è che stiamo osservando questo continuo riscaldamento delle nostre estati per cui man mano che passano gli anni con maggiore facilità vediamo delle ondate di caldo particolarmente intense. Da una parte è una situazione anomala e dall’altra s’inserisce in una ben delineata tendenza di rapido aumento delle temperature.
In questi periodi di caldo anomalo chi sono i soggetti maggiormente a rischio?
E’ ben noto che anziani e bambini sono maggiormente a rischio. Quando fa così caldo il pericolo maggiore è quello della disidratazione che porta a tante altre conseguenze per l’organismo, anziani e bambini sentono di meno lo stimolo della sete e rischiano di non accorgersene. Non dimentichiamo poi i cardiopatici e fragili perché il caldo comporta importanti sforzi da parte dell’organismo.
Possiamo già dire quando passerà la fase peggiore o siamo ancora lontani da queste previsioni?
Giovedì ci sarà un’attenuazione del caldo a Nord però farà ancora molto caldo in Italia, in particolare a Centro, a Sud e nelle isole. Nell’area settentrionale la situazione sarà meno opprimente ma il caldo sarà ugualmente intenso, la situazione non cambierà di molto per tutta la settimana. L’inizio della prossima settimana sarà particolarmente caldo in tutta la Penisola poi a partire da mercoledì e giovedì le temperature scenderanno in maniera sensibile: prima a Nord, poi al Centro, poi al Sud. Entro la fine della prossima settimana il grande caldo dovrebbe smorzarsi in tutta Italia ma ci aspetteranno ancora 6\7 giorni di caldo intenso gran parte del Paese, parzialmente attenuato al Nord nei prossimi giorni perché arriveranno delle correnti leggermente più fresche e stabili ma non sono previsti grandi cambiamenti.
C’è il rischio che il caldo possa rendere traumatico l’impatto dell’autunno?
Non tanto dal caldo inteso come temperature dell’aria ma dal fatto che anche il Mediterraneo si sta scaldando molto. Questo significa che da inizio luglio, quando le perturbazioni cominceranno ad attraversare con una certa frequenza il Mediterraneo troveranno un mare molto caldo. Il rischio è quello di avere in autunno perturbazioni molto intense a causa del notevole riscaldamento del mare. Più si riscalda adesso il Mediterraneo, più calore avrà da restituire all’atmosfera.
Quanta colpa hanno i cambiamenti climatici in quello che sta succedendo negli ultimi anni?
Per quanto riguarda il caldo direi che ci sono pochi dubbi. C’è un aumento delle temperature planetarie e si parte da un temperature di base più alte e diventa più facile toccare questi picchi di caldo quindi gli inverni via via sempre più miti e le stagioni estive via via sempre più roventi sono una chiara ed evidente conseguenza del cambiamento climatico.
Per quello che riguarda la siccità e le piogge violente come quelle che hanno colpito la Romagna non siamo in grado di collegare singoli eventi al cambiamento climatico però siamo in grado di collegare l’aumento di questi eventi al cambiamento climatico: noi non possiamo dire che l’alluvione della Romagna è stata causata dal cambiamento climatico ma senz’altro possiamo dire che in pochi mesi abbiamo visto prima la piana di Catania, poi le Marche e poi la Romagna. Tanti eventi alluvionali nel breve tempo che sono conseguenze del cambiamento climatico.
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