Lorenzo Leonarduzzi risponde alle accuse ed era inevitabile. In onda o fuori onda, resta il fatto che le uscite del giornalista hanno infiammato quest’estate già bollente di suo e le polemiche non riescono a smorzarsi. Un po’ come un incendio che prende corpo grazie al vento che soffia, il suo comportamento è stato preso come esempio di un machismo dannoso nel mondo dell’informazione e anche in quello generale e difficilmente cadrà presto nel dimenticatoio. Al netto del giudizio personale, resta la curiosità di come sia potuto accadere e in questo l’uomo ha una teoria piuttosto inattesa. Vediamo insieme di cosa si tratta.

Lorenzo Leonarduzzi risponde alle accuse, le dichiarazioni

In un’intervista al Corriere della Sera, il diretto interessato risponde al dubbio principale e cioè a quale possa essere stata la dinamica dell’incidente. Ecco come l’ha spiegata lui:

“Aspetti, erano tutti fuori onda. Prendo le distanze da tutto quello che è stato captato da un microfono rimasto acceso per esigenze tecniche e lontano un metro e mezzo da me. Alcune di queste frasi che mi sono state attribuite poi non le ho proprio dette, si sente una parola su tre.”

Una difesa “tecnica”, quindi, che in molti, però, giudicano piuttosto blanda. Soprattutto perché si aggiunge ad un episodio passato non dissimile dal quale però l’accusato si smarca così:

“No aspetti: l’altra volta ho sbagliato, ma proprio perché sono già stato vittima un paio di anni fa di un incidente increscioso, a maggior ragione ora sto particolarmente attento a quello che dico, anche quando devo descrivere gli esercizi delle tuffatrici. Ho parlato di corporatura grossa? Ma quello lo dico anche degli uomini, non è sessismo. Non voglio che la mia professionalità venga macchiata da queste situazioni, si sta creando un polverone, si vuole colpire qualcuno tramite me… “

Tornando sulla dinamica delle dichiarazioni di Leonarduzzi ai Mondiali di nuoto, l’uomo ha spiegato che il microfono era rimasto aperto per ricevere le indicazioni su quando si poteva tornare in onda e la cuffia era rimasta appoggiata sul tavolo, ma aveva avuto indicazioni che in onda c’era il TG e non era previsto che andasse in onda su Rai Play 2. Tutto questo scenario ha indotto il giornalista a pensare a qualcosa di diverso dalla brutta figura.

L’idea di Leonarduzzi sull’accaduto

Mentre il paese s’indigna per commenti che possono essere ascritti al body shaming e al sessimo, lui pensa al complotto e lo dichiara ufficialmente:

“La persona che ha denunciato queste cose gestisce il blog nazionale di Nicola Marconi, che era stato proposto per il commento del Mondiale di tuffi al posto di Mazzucchi. C’è del dolo, è un complotto. Ora sono costretto a lasciare il Giappone, ma appena arrivo in Italia vado dai miei avvocati e intendo reagire per salvaguardare la mia dignità. Non contro l’azienda che capisce bene che si tratta di un fuori onda rubato, ma contro chi mi accusa.”

A dire il vero, l’azienda non sembra così conciliante. L’a.d. della Rai, Sergio, infatti, ha così stigmatizzato l’incidente di Leonarduzzi e Mazzucchi al Mondiale di nuoto:

“Un giornalista del Servizio Pubblico non può giustificarsi relegando a una “battuta da bar” quanto andato in onda.”

E la storica voce di Viale Mazzini Riccardo Cucchi invita i colleghi coinvolti a rispettare il microfono e i telespettatori. Quel che è oggettivo in queste ricostruzioni personali che, da oggi, le telecronache dei tuffi in Rai del Mondiale di nuoto a Fukuoka sono affidate a Nicola Sangiorgio con il commento tecnico di Oscar Bertone. La speranza è che questo brutto episodio che in poche ore ha attirato l’attenzione di tutto il paese si trasformi in un’occasione importante di visibilità per uno sport che, abitualmente, non è conosciuto e seguito come il calcio o il tennis. Le nostre atlete stanno facendo grandi cose e meritano il nostro supporto.