Si salva il Perugia, l’iscrizione del Lecco è in bilico e la richiesta di riammissione della Reggina è respinta. La Serie B stravolta dalle sentenze emesse ieri. Sentenze emesse naturalmente da quello che è solo il primo grado di giudizio di un percorso che durerà fino al 29 agosto. Così, dopo essere stata presentata poco più di una settimana fa, la serie cadetta è tutt’altro pronta a partire e il rischio concreto è che l’inizio del campionato (così come quello della serie C), slitti a settembre. Dopo quanto deciso ieri dal Collegio di Garanzia è tutto da rifare e il campionato rischia di slittare, oltre a poter essere composto – alla fine – da 21 squadre. Andiamo con ordine. Da ieri è ufficiale che la Reggina (che aveva praticamente le speranze ridotte a zero), non farà parte del campionato di serie B. A seguito di questo, invece, è stato riammesso quindi il Brescia che al contrario non era stato inserito nel calendario presentato otto giorni fa a Como. Poi è stato accolto il ricorso del Perugia presentato contro l’ammissione del Lecco (che non è in regola per lo stadio), che si era conquistato la promozione sul campo e aveva già avviato operazioni di mercato proprio in previsione del campionato che avrebbe dovuto disputare nella stagione prossima.
Le sentenze del Collegio di Garanzia hanno stravolto il calendario della serie B, l’inizio del campionato non potrà avvenire prima di settembre
Quindi anche la squadra lombarda, inizialmente inserita nel calendario presentato ufficialmente, al momento invece deve essere depennata. Insomma le sentenze emesse ieri hanno mandato nel caos tutta l’organizzazione che era già stata preparata in vista dell’inizio del prossimo campionato di serie B. L’unica tra tutte che non era stata considerata era la Reggina. Tanto che al posto del nome della squadra allenata da Pippo Inzaghi, nel calendario presentato ufficialmente, c’era una X. Attenzione, pensare che le cose saranno stabilite in base a quanto deciso ieri sarebbe ancora un errore. Ieri sono uscite le sentenze, ma a questo punto mancano ancora altri due gradi di giudizio che quindi potrebbero stravolgere nuovamente tutto quanto. Ciò vuol dire che da ieri in poi tutto è ancora in bilico. E cosa può comportare è facilmente intuibile, fino all’ultimo grado di giudizio non sarà possibile far partire il campionato. Ecco le date.
L’agenda prevista per i ricorsi
Oggi 18 luglio scade il termine per la presentazione delle domande di ripescaggio e ammissione alle serie B e C, a seguito di questo domani 19 luglio si riuniranno i direttivi di Lega B e Pro per la valutazione delle stesse domande. Poi ci saranno i vari gradi di giudizio che dipenderanno anche dalle valutazioni che verranno fatte dalla federazione in base ai ricorsi fatti e alle domande di ripescaggio. Così il 28 luglio il Consiglio Federale varerà le graduatorie per le riammissioni naturalmente in base alle domande che verranno presentate. Lo step successivo ci sarà il 2 agosto, con il Tar del Lazio. Sarà il primo grado di giudizio extra calcistico ed extra sportivo. Le società e la stessa Federazione, una volta completato tutto il percorso di giudizio in base alla giustizia sportiva, potranno fare ricorso ai tribunali amministrativi. Tutto quanto non potrà chiudersi prima del 29 agosto prossimo. Solo e non prima, di quella data infatti è in programma l’ultimo grado di giudizio previsto per essere certi del giudizio definitivo su tutte le questioni. Il Consiglio di Stato infatti chiuderà tutte le sentenze per eventuali ricorsi delle società che si vedranno rispondere ‘no’ agli appelli che verranno presentati. Il risultato è uno solo, la serie B e la C non potranno mai partire come previsto in origine il 19 agosto, anzi. Secondo le date fissate per tutti gli step la partenza dei campionati in questione non potrà avvenire prima di settembre e per quanto riguarda la serie cadetta c’è anche la possibilità che, a seconda delle decisioni definitive, venga stilato un calendario con 21 squadre partecipanti.