Malagò-De Laurentiis replica – Al termine del Collegio di Garanzia, riunitosi per valutare i diversi ricorsi presentati dalle società di Reggina, Foggia, Siena e Perugia, il presidente del Coni Giovanni Malagò è stato intervistato su diversi temi.
Partito con una considerazione che ha messo all’apice dello Sport italiano la Pallavolo, ha poi manifestato grande soddisfazione per la vittoria di ieri dell’Italia Under 19 agli europei di calcio disputatisi a Malta.
Non si è sottratto a rispondere quando gli è stato chiesto un parere sulle dichiarazioni del patron del Napoli Campione d’Italia, che lo hanno chiamato in causa riguardo il numero limite degli extracomunitari nelle squadre italiane.
Duro e diretto infatti ieri pomeriggio è stato l’attacco del presidente partenopeo, che durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo ds del Napoli, Mauro Meluso non ha risparmiato la figura di Malagò in quanto presidente del CONI.
L’argomento che riguarda l’Italia e i calciatori extracomunitari quindi la conseguente difficoltà nell’acquisire le prestazioni dei giocatori del Sudamerica, è un cruccio che induce il proprietario di FilmAuro a riconoscere Malagò come responsabile della situazione.
Dunque, se oggi il numero di posti per gli extracomunitari è pari a due, la colpa sarebbe da ricondurre all’attuale numero 1 del CONI. Il suo totale disappunto sull’operato di Giovanni Malagò, Aurelio De Laurentiis, lo ha espresso con totale convinzione quando ha proferito un bel “…dovrebbe farsi da parte…”.
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Malagò-De Laurentiis replica: “Le sue dichiarazioni? Dispiaciuto e sorpreso”
Solo poche ore e la replica di Giovanni Malagò non si è fatta attendere. Oggi pomeriggio, dopo la conclusione del Collegio di Garanzia, è stato stimolato a dare un suo parere, ha prontamente detto la sua sulle dichiarazioni che ha rilasciato De Laurentiis dalla sede del ritiro di Dimaro del Napoli sul suo conto.
Sulla questione extracomunitari ha voluto precisare quanto segue:
“Onestamente da un parte sono sorpreso e dall’altra mi sono dispiaciute queste dichiarazioni di Aurelio. Per tre motivi: il primo motivo è perché è un amico, e poteva alzare il telefono se voleva esprimere questa opinione, visto che ci conosciamo da tutta una vita, ci saremmo potuti chiarire.
Il secondo motivo perché venerdì mi a chiamato Lorenzo Casini che mi ha espresso lo stesso problema. Il terzo motivo è il più grave di tutti: il Coni e chi lo rappresenta non c’entra niente con questa storia.
C’è una non conoscenza della materia che è imbarazzante. Per chi non l’avesse capito sono le federazioni a fare una richiesta del numero di extracomunitari, la somma di questi fa parte del sistema sportivo che adotta un provvedimento digiunto di consiglio nazionale che rientra nell’ambito della legge di Stato Bossi-Fini. Sono al 50% dispiaciuto e al 50% imbarazzato”.
Malagò “smonta la frecciatina”
Uomo dedito a cambiare il calcio, spesso si è scagliato contro le istituzioni, e se questa volta “ci è andato di mezzo” il presidente del CONI Malagò, con la Lega di A e il presidente Gabriele Gravina, in passato si è scagliato anche contro le Isituzioni del calcio internazionale quali sono FIFA e UEFA.
Se c’è da dire qualcosa di cui è convintissimo, non si fa scrupoli il presidente e va avanti, attacca affrontando le tematiche a 360 gradi senza timore di replica. Gioca le partite a viso aperto, chiama in causa se occorre anche esponenti politici e se ritenuti responsabili gli addita pubblicamente.
Personaggio carismatico che vuole cambiare il calcio, del resto dopo aver vinto lo scudetto lo ha fatto sapere a gran voce e non si è mai nascosto riguardo le riforma da attuare per renderlo più “sostenibile.”
Sfida se crede di avere ragione e poi invita ai “famosi tavoli” di lavoro quello che governano il calcio. Molte cose dovrebbero cambiare, oltre al numero di extracomunitari in una rosa di una squadra italiana. Le riforme, per lui devono avvenire perché non è concepibile che il calcio italiano debba stare dietro Inghilterra, Spagna e Germania.
Se però da UEFA e FIFA finora non ha ricevuto risposta, il massimo esponente del CONI oggi ha replicato, e con toni abbastanza eleganti conditi da un pizzico di delusione, ha “smontato” il “capo di accusa” che il patron azzurro gli ha mosso.
Presi di mira anche la Lega e Gravina
Nel giorno in cui a Dimaro, sede del primo ritiro estivo del Napoli campione d’Italia, è stato presentato il nuovo DS Mauro Meluso (arrivato a colmare il vuoto lasciato da Cristiano Giuntuli nel frattempo approdato alla Juventus).
Nel corso poi della chiacchierata coi cronisti, Aurelio De Laurentiis che ha toccato molte argomentazioni riguardo anche la permanenza di Osimhen, intento a ribadire ciò che forse pe ri più non era scontato, quando ha affrontato il tema “slot extracomunitario limitati” si è scaraventato pesantemente su Malagò. Ma la vittima dell’argomentazione non è stata solo la figura del numero 1 del CONI.
Sono stati presi di mira anche la Lega Calcio nel nome del presidente Lorenzo Casini e direttamente Gabriele Gravina, il presidente della FIGC attuale vice presidente della UEFA.