È stata senza ombra di dubbio una delle sentenze più discusse degli ultimi tempi: sotto i 10 secondi, seppur duraturi, non è considerata molestia. Così si è espressa infatti la procura di Roma in merito a un episodio di violenza sessuale compiuto da un collaboratore scolastico ai danni di una studentessa minorenne. La mancata condanna ha fatto molto discutere, suscitando l’indignazione di gran parte dell’opinione pubblica e dell’arco parlamentare.

Proprio un’ampia delegazione di ambo le parti, quella dei cittadini e quella politica, oggi alle 12:30 davanti il palazzo di Montecitorio hanno organizzato un flash mob per denunciare quanto accaduto. Promotore dell’iniziativa è stata l’associazione Differenza Donna, guidata da Elisa Ercoli, insieme alla deputata del Partito Democratico e già presidente della Camera Laura Boldrini. Insieme a lei, colleghe e colleghi di diversi colori politici, a sottolineare il valore bipartisan della battaglia.

Sentenza shock molestie, Ercoli: “Basta uno Stato contro le donne”. Boldrini: “Il tempo giusto per denunciare lo decide la donna. La Russa parla a sproposito” | VIDEO INTERVISTE

Il flash mob ha fatto registrare una discreta presenza, con i partecipanti che hanno esposto diversi cartelli per denunciare l’assurdità della sentenza e per combattere la violenza sessuale. Mentre le due donne, Ercoli e Boldrini, hanno preso la parola per due brevi interventi infatti, tutti gli altri componenti delle delegazioni dell’associazione e del gruppo interparlamentare si sono schierati alle loro spalle mostrando le scritte.
Nei due discorsi, Ercoli e Boldrini hanno sottolineato l’importanza di schierarsi contro sentenze di questo tipo. Nello specifico, Ercoli ha dichiarato che: “Non vogliamo più tutelare sentenze che violino i diritti delle donne. “Bisogna dire basta”, aggiunge, affermando che nella nostra giurisprudenza ci sono “elementi che giustificano una visione patriarcale. Se violate la nostra sfera sessuale è stupro. Ercoli conclude: “È inaccettabile che a scuola si possa subire una violenza senza che lo Stato possa riconoscerla come tale. Vogliamo vivere in uno Stato che sia con noi, non contro di noi”.

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Le fa eco Laura Boldrini, sia nel suo discorso di apertura della manifestazione, sia nell’intervista che ha poi rilasciato ai nostri microfoni a latere dell’evento: “Solidarietà e anche ammirazione alla ragazza vittima della molestia”. L’ex presidente della Camera sottolinea infatti come la maggior parte delle donne vittime di violenza sessuale rinuncia a denunciare: “Sentenza devastante. Si può violare il corpo di una minorenne impunemente”. E poi commenta: “Mentalità patriarcale.

L’onorevole Boldrini, poi, definisce l’agenda politica in merito alla questione delle molestie: “Abbiamo presentato una proposta di legge che definisca meglio le molestie sessuali, oggi inquadrate solo all’interno del concetto di violenza”. Nello specifico, la proposta si concentra anche sulle tempistiche per la denuncia, “aumentando da 12 a 36 mesi”. E il motivo è molto semplice, spiega la deputata del PD: “Perché i tempi giusti sono quelli della donna vittima”.  

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Inevitabile, poi, l’attacco al presidente del Senato Ignazio La Russa, recentemente travolto dall’indagine che ha coinvolto il figlio Leonardo Apache proprio in merito a un’altra storia di violenza sessuale: “Il presidente del Senato parla a sproposito: non c’è un tempo che denota autenticità”. “Il tempo – ribadisce – è quello che serve alla donna per elaborare quanto successo”.

Stoccata senza possibilità di fraintendimenti, che chiarisce bene il valore politico e sociale della manifestazione organizzata in mattinata.