Complice sia la forte richiesta della filiera tecnologica industriale, sostenuta dalle politiche energetiche europee improntate verso la transizione energetica, sia la volontà di ridurre la dipendenza delle forniture da stati esteri; in Italia riparte la caccia alle materie prime.
In Europa, con la politica energetica improntata verso il raggiungimento della de-carbonizzazione e la conseguente neutralità climatica attraverso le strategie del Green New Deal, le materie prime sono un baricentro fondamentale per assicurare il corretto sviluppo tecnologico.
A livello globale le materie prime, oggi più di ieri, sono in grado di influenzare in maniera sostanziale la geo-politica internazionale; ponendo, gli stati che hanno a disposizione ingenti risorse di materie prime da esportare, in una posizione di netta superiorità.
L’Italia, attraverso l’estrazione in vecchie e nuove concessioni minerarie, può rappresentare un importante bacino per l’approvvigionamento delle materie prime in Europa; contribuendo a limitare la forte dipendenza europea dalla Cina.
Rame, tra le materie prime presenti in Italia:
Il Rame è uno dei materiali metallici più utilizzati nel settore energetico.
Fondamentale per la produzione di conduttori e cavi elettrici, ma altrettanto indispensabile per la fabbricazione dei motori elettrici, il Rame è una delle materie prime necessarie per sostenere la transizione energetica; in previsione di una mobilità orientata sull’elettrificazione.
In Italia, tra le materie prime e terre rare presenti nel sottosuolo, il Rame sembra essere uno tra i materiali più abbondanti; presenti nel sito minerario di Corchia in Emilia Romagna.
Considerato fino agli anni quaranta uno dei siti più importanti per l’estrazione del Rame, nel sito di Corchia la società Altamin, specializzata nella produzione e di metalli, ha ottenuto le autorizzazioni necessarie per condurre le attività di ricerca, mappatura e campionamento del sottosuolo; per verificare la concentrazione di Rame presente nel sito.
Le attività di ricerca condotte dalla società Altamin, autorizzate per il triennio 2023 – 2026, permetteranno di stabilire se, a fronte delle più moderne tecniche di ricerca, estrazione e lavorazione, il sito minerario di Corchia possa essere considerato economicamente vantaggioso da sfruttare.
Cobalto e Litio, fondamentali per la transizione energetica:
Il Cobalto e il Litio sono tra i materiali indispensabili per la produzione tecnologica associata alla transizione energetica.
Il Cobalto è fondamentale per la produzione di leghe metalliche e di super-magneti, presenti in motori elettrici e rotori di turbine eoliche.
Il Litio è indispensabile per la produzione di batterie necessarie sia per i grandi sistemi di storage, per l’accumulo di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, sia per alimentare i dispositivi elettronici tascabili.
A Usseglio in Piemonte, la società Altamin già presente nel sito di Corchia in Emilia Romagna, conduce attività di ricerca e campionamento per verificare la concentrazione di Cobalto presente nel sito attivo.
Fino al 1750 nel sito minerario di Usseglio sono state condotte attività di estrazione del Cobalto grezzo che, in seguito alla fase di estrazione, era trasferito in Germania.
Come per il sito di Corchio, per l’estrazione del Rame, la società Altamin intende condurre approfondite ricerche nel sito di Usseglio per verificare, a fronte delle nuove tecniche per l’individuazione e l’estrazione del Cobalto, il vantaggio economico che si potrebbe ottenere avviando le attività di estrazione.
Anche la disponibilità d’idonee concentrazioni di Litio, tali da giustificare le operazioni di estrazione, è in corso di valutazione della società Altamin.
Le fonti più abbondanti di Litio sembrerebbero essere le acque dei pozzi geotermici, presenti nell’alto Lazio e realizzati tra gli anni settanta e novanta da ENI ed Enel; per la produzione di energia elettrica attraverso l’utilizzo di acque ad alta pressione.
Tra Piombo, Zinco e terre rare:
Le riserve minerarie presenti in Italia sembrano essere particolarmente ricche anche di Galena e Blenda; minerali dalla quale si ricavano il Piombo e lo Zinco.
Per la miniera di Gorno, in provincia di Bergamo, le concentrazioni di Galena e Blenda sono sufficientemente elevate da giustificare il piano, presentato dalla società Altamin, per riprendere le attività d’estrazione.
Anche la concentrazione di terre rare, fondamentali per le produzioni tecnologiche legate alla transizione energetica, sembra essere tale da permettere la riapertura della miniera di Gerrei in Sardegna.
Strategiche per l’industria e fondamentali per l’economia:
Le materie prime, necessarie per sostenere le attività industriali, sono fondamentali per garantire lo stimolo economico che la produzione industriale può offrire alla crescita del PIL.
Per l’Italia, considerata la dipendenza dalle importazioni di materie prime estere e con un ampio comparto industriale di trasformazione, sfruttare i giacimenti di materie prime nazionali permetterebbe di ottenere duplici effetti positivi.
Se da un lato, l’utilizzo delle risorse interne è in grado di garantire una notevole riduzione del costo delle attività industriali; dall’altro si ridurrebbe la dipendenza verso stati esteri per le importazioni delle materie prime.
Le tensioni geo-politiche internazionali, provocate dall’escalation militare in ucraina, hanno prodotto un ridimensionamento dei mercati globali.
Per i singoli stati è più conveniente stringere accordi di cooperazione e per la fornitura di materie prime, con paesi storicamente alleati; al fine di evitare possibili ritorsioni utilizzando le esportazioni come arma politica.
La possibilità di sfruttare le risorse minerarie a disposizione permetterebbe all’Italia sia di ridurre la dipendenza verso la Cina, essendo in questo periodo il dragone uno dei maggiori esportatori globali di materie prime e terre rare; sia di bilanciare, attraverso l’utilizzo delle proprie risorse, le oscillazioni economiche delle quotazioni delle materie prime.
Gianni Truini