Mutui luglio 2023, iniziano a sentirsi i rincari della rata mensile che aumenta, in media, dal 28% al 40%. Per effetto del caro mutui, chi pagava una rata mensile di 616 euro, adesso ne paga 865, pari a un innalzamento del 40 per cento. Tutti gli indicatori relativi ai mutui sono in aumento dopo gli ultimi incrementi del costo del denaro da parte della Banca centrale europea (Bce). Il picco degli aumenti si registra per i prestiti stipulati più di recente, cioè nel loro primo quartile di sussistenza.
Ad aumentare è anche il montante, corrispondente alla somma algebrica delle mensilità rimanenti da pagare, nei primi tre mesi del 2023. Inoltre, si incrementa l’esposizione media rimanente dei nuclei familiari, che ha raggiunto il 24 per cento in circa sei mesi, con una media di 34.000 euro a contratto di prestito.
Mutui luglio 2023, aumenta la rata mensile: ecco di quanto
Si iniziano a sentire gli aumenti dei costi legati ai mutui dopo l’incremento dei tassi di interesse decisi dalla Banca centrale europea (Bce). La pressione sui mutui sta crescendo in maniera veloce ed esponenziale, dettata dagli incrementi di maggio, pari al +0,75 per cento, e di giugno, con il +0,25 per cento. Tali aumenti si stanno rivelando in tutto il loro impatto sulle spese delle famiglie italiane.
Ad aumentare sono le rate mensili dei mutui, il cui costo risulta incrementato, in media, dal 28 al 40 per cento. Chi pagava una rata di 616 euro al mese, con gli incrementi dell’ultimo anno si ritrova a pagare 865 euro, con un aumento del 40 per cento. In Italia, i mutui ipotecari relativi a tutti i segmenti della clientela hanno raggiunto la quota di 4 milioni e mezzo, per una esposizione calcolata nel marzo scorso di 440 miliardi di euro. Più di un quarto di questi mutui, il 26 per cento, è stato stipulato con il tasso variabile. La situazione diventa particolarmente incerta, quindi, per circa un milione di contratti, per una esposizione totale pari a 120 miliardi di euro.
Tasso fisso o variabile, quale aumenta di più?
Il caro mutui si registra in particolare in quelli erogati più di recente, negli ultimi 5 anni, che registrano le quote degli interessi più elevati. Nel dettaglio, il tasso variabile, che risulta il meno diffuso, rappresenta il 12 per cento della consistenza dei mutui, pari a 250.000 famiglie che hanno stipulato un contratto. L’esposizione è pari a 45 miliardi di euro e l’importo medio del mutuo è di 180.000 euro. È questo l’identikit della famiglia italiana che sta soffrendo maggiormente il caro mutui in Italia.
Ma gli effetti reali del caro mutui si potranno avere tra circa un anno, secondo le previsioni del Crif. Si tratterà di un rischio effettivo di default dei mutui, anche se i primi risultati si notano già dal 2023, il cui primo trimestre ha fatto registrare lo 0,5 per cento di default di contratti di mutuo. Il valore, pur mantenendosi a livelli sostanzialmente accettabili, è per la prima volta in positivo dopo essersi quasi azzerato negli anni scorsi.
Mutui luglio 2023, chi rischia maggiormente di non riuscire a pagare la rata mensile per l’aumento dei tassi?
In definitiva, si può dire che il trend di aumento delle rate dei mutui può essere considerato fin troppo rapido. I tassi di interesse, infatti, si stanno alzando in maniera troppo netta e la rapidità con la quale si sta registrando questo andamento sta mettendo in chiara difficoltà tante famiglie. Gli aumenti dei mutui si sommano anche al rischio default delle imprese italiane nel far fronte ai propri debiti: solo alla fine di questo anno si inizierà a capire qual è stato davvero l’impatto della politica monetaria degli aumenti dei tassi di interesse della Banca centrale europea.