L’Italia è da sempre un palcoscenico perfetto per l’intreccio tra spettacolo e politica. Il palcoscenico principale resta la televisione, tanto amata dalle masse quanto bistrattata dalle élite.

Uno di quei personaggi che fin dal principio del suo apparire sugli schermi ha saputo fotografare questo legame è Mauro Coruzzi alias Platinette. Alcuni giorni fa lo abbiamo chiamato e siamo riusciti a raccogliere una testimonianza illuminante per i tempi che corrono.

“Non mi si chieda come sto, come vuole che stia!”. Mauro è uno di quei personaggi iconici degli ultimi anni. Da sempre ha cercato di esprimere il suo pensiero dalla radio e poi dalla Tv. Ora però è assente da un po’ dal piccolo schermo per un ictus che lo ha colpito qualche mese fa.

Ma già dai primi secondi mi accorgo della sua forza d’animo. Resto stupito della sua voglia di tornare protagonista nell’opinione, oltre al fatto che ogni parola è ponderata ma sempre meglio scandita di quella precedente.

Sui social sono spariti gli haters

Con Mauro la chiacchierata parte proprio da come ha affrontato a testa alta la sua riabilitazione.

“Mi ha molto stupito una cosa particolare. Prima della malattia i miei social erano invasi dagli haters ora invece sono spariti e sono stati sostituiti da tante persone che mi hanno incoraggiato. Non solo persone che prima mi seguivano ma sono stato inondato dall’affetto anche delle nuove generazioni ce forse poco mi conoscevano e tutto questo è arrivato anche ad imbarazzarmi un po’. Ero abituato a parolacce e offese.”

La politica sempre nei suoi pensieri: Meloni vs Schlein

Per la politica troppo facile tirare fuori l’argomento del dualismo delle due donne a capo dei due partiti più grandi.

Meloni e Schlein sono molto diverse, ho molta simpatia per Giorgia Meloni, mi da l’idea di una che non ha raccontato balle. Per quanto lontanissima dal mio credo, non riesco a non ammirarla. Però quando la sento dire patriota mi viene il sangue gelido, allo stesso modo mi raggela il sangue l’idea di appartenenza esclusiva della resistenza solo alla sinistra”.

Il confronto tra le due leader di potere per Mauro si gioca anche sul profilo del linguaggio e dell’immagine, proprio in questi due campi che la destra stravince perché la sinistra non ha scelto proprio il meglio.

“La Schlein ho l’impressione che parli attraverso frasi e discorsi fatti senza troppi orizzonti. E non voglio parlare del look, la fa sembrare un po’ suonata nel senso buono del termine. Sembra rimasta in una fase di discussioni da sede di partito, non riescono ad uscire dalla loro emanazione politica e di partito. Ed è un peccato perché facendo così è destinata a perdere”.

L’incontro sfuggente con Silvio Berlusconi

Non poteva mancare un paio di domande riguardo la morte di Silvio Berlusconi, datore di lavoro per molti anni di Platinette, ospite fisso del ‘Costanzo Show’. “Silvio Berlusconi l’ho incontrato un paio di volte. La prima volta tanti anni fa da Costanzo, passava in gran velocità e anche se sapevo che ogni tanto chiedeva di me: voleva spesso sapere cosa diceva quel travestitone!”

Mauro ci tiene a precisare che era un altro mondo con un altro linguaggio, certe espressioni allora erano permesse.

“Si fermò con me forse una decina di secondi, ci salutammo, mi chiese come stavo e scherzando mi disse: ‘Non potrò mai annoverarla tra le mie ospiti ad Arcore vero? Gli risposi sorridendo, se ha un cubo che regge. Fu molto simpatico nei miei confronti. Un’altra occasione fu per le europee, lo incontrai a Montecarlo e ribadì il concetto: ‘Certifichiamo che lei non è mai stato alle mie feste ad Arcore e che non fa balletti? In maniera sempre simpatica, a Berlusconi non interessava il problema, era un uomo molto più aperto rispetto a quello che possiamo pensare.

A Mauro il fastidio politico più grande arriva proprio da quel modo di fare della sinistra che tenta di imporre qualcosa di assoluto. Lo stesso quando parla di partigiani lo fa raccontando la sua esperienza di famiglia. “Ho avuto in famiglia partigiani, lo zio e mamma staffetta. Loro non erano comunisti ma legati alla democrazia cristiana e non per forza di sinistra”.

Platinette resta un personaggio che non ha mai chinato la testa al politicamene corretto, uno di quei personaggi che serve a noi spettatori per avere una visione diversa dal comune sentire.

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