Europee 2024, Carola Rackete annuncia la sua candidatura ufficiale al Parlamento Ue. L’attivista scende in campo con Die Linke, partito tedesco di sinistra che rappresenta gli ideali dell’attivista. Il suo nome oggi è noto in Italia per la vicenda che l’aveva coinvolta e la coinvolge tuttora con l’attuale ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. Ma scopriamo ora perchè ha deciso di candidarsi e con quali obiettivi.

Europee 2024, Carola Rackete scende in campo

La notizia riguardante una possibile candidatura della giovane attivista tedesca era già iniziata a circolare non molto tempo fa. Oggi, lunedì 17 luglio 2023, è arrivata poi la conferma ufficiale. Ad annunciare la sua discesa in campo in vista delle elezioni europee del 2024 è stata lei stessa, tramite un post pubblicato sul proprio profilo Twitter nella tarda mattinata di oggi.

Nei giorni e nelle ore scorse, i media internazionali avevano affermato che il partito tedesco Die Linke sembrava essere orientato a scegliere Carola Rackete, capitana e attivista, come possibile candidata di punta per le prossime elezioni europee. A riportarlo erano stati, in modo particolare, Zeit e Dpa.

I giornali vedevano anche la Rackete come possibile figura al fianco di Martin Schirdewan, il quale attualmente ricopre il ruolo di copresidente del gruppo della Sinistra al Parlamento europeo – Gue/Ngl. Zeit e Dpa, in ogni caso, avevano precisato che comunque le liste ufficiali dei candidati verranno formalizzate nei prossimi mesi. La scadenza dovrebbe essere i primi di novembre.

In questa giornata poi a confermare quelle che fino ad adesso erano solamente indiscrezioni è stata la diretta interessata. Lei ha, come anticipavamo prima, pubblicato un post sui propri canali social in cui ha ufficializzato il tutto. Sotto al suo annuncio sono apparsi subito migliaia e migliaia di commenti sia a sostegno dell’attivista, sia contro.

Oggi l’annuncio ufficiale

La giovane attivista, ecologista e ambientalista tedesca oggi, lunedì 17 luglio 2023, ha scritto sui social di volersi candidare alle elezioni europee del 2024 per rimediare al disastro sociale ed ecologico nel quale ci troviamo ormai da tempo e per il quale serve assolutamente una soluzione.

Carola Rackete inoltre ha annunciato, sempre nello stesso post, di voler rilanciare il partito con cui si candida per affrontare il problema della crisi climatica e il problema del fascismo che affligge ancora oggi tanti paesi occidentali e non. Ecco dunque le sue parole:

Per rimediare al disastro socio-ecologico in cui viviamo non possiamo fare affidamento sui parlamenti. Ma niente può essere fatto senza un forte partito di sinistra. Noi dobbiamo dunque rilanciare Die Linke e affrontare il crollo climatico e il fascismo a tutti i livelli. Questo è il motivo per cui mi candido al Parlamento europeo.

Il post ha subito fatto il giro dei social e del web, scatenando tantissime reazioni e di vario tipo. A commentare la notizia sono stati utenti di ogni nazionalità: dai tedeschi fino agli italiani e molti altri ancora.

Chi è Carola Rackete

Classe 1998, Carola è nata l’8 maggio a Preetz, in Germania. È un’ambientalista, un’attivista e una comandante di navi tedesca. In passato ha collaborato per l’organizzazione Sea Watch. È diventata famosa in Italia ma anche a livello internazionale proprio quando si trovava al comando di una nave di salvataggio della Sea Watch nel giugno del 2019.

All’epoca, la comandante decise di non rispettare la disposizione sulla chiusura del porto di Lampedusa nei confronti dei migranti imposta dall’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini. La Rackete venne fermata e arrestata con l’accusa di resistenza e tentato naufragio. A bordo di quella nave vi erano 42 persone, alcune delle quali – tra cui donne e bambini – furono comunque fatte sbarcare.

La questione tra Carola Rackete e il ministero dell’Interno è andata avanti per svariato tempo e ancora oggi se ne parla. All’epoca dei fatti l’attivista aveva attaccato duramente l’allora titolare del Viminale, il quale però, al tempo stesso, aveva respinto qualsiasi accusa. Matteo Salvini aveva detto che l’Italia non doveva e non voleva accettare ordini da nessuno.

L’attuale vicepremier e leader della Lega aveva definito la capitana una “sbruffoncella”. Il caso era stato ripreso da tantissimi giornali internazionali. Il tedesco Tagesschau aveva definito l’attivista come “l’avversaria principale” di Matteo Salvini, che in quel periodo ricopriva il ruolo di ministro dell’Interno.