Nessuna sorpresa, la notizia è stata abbondantemente anticipata nei giorni scorsi. Ma oggi è arrivata l’ufficialità: Alessio D’Amato lascia il Partito Democratico e aderisce ad Azione. Si è tenuta stamattina, presso l’aula Nassirya del Senato, la conferenza stampa d’annuncio. Oltre a D’Amato hanno presenziato dinanzi alla stampa anche Carlo Calenda, Maria Stella Gelmini, Matteo Richetti.
I motivi dell’addio
“No”. Il senso dell’addio dal PD, forse, sta tutto in questa risposta secca data ad una domanda posta verso la fine della conferenza stampa. La domanda era: “La Segretaria Elly Schlein l’ha contattata per convincerla a restare?”. Sui motivi dell’addio, in qualche passaggio precedente a questo siparietto, Alessio D’Amato ha detto:
Ho sollevato pubblicamente una posizione politica sbagliata, secondo me, del Partito Democratico sul loro atteggiamento verso il Movimento 5 Stelle. Da allora non ho avuto risposta o chiamata dalla segreteria del partito. Mi dispiace, forse le mie questioni non erano considerate importanti.
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L’importanza del riformismo
“Voglio dare il mio contributo per rinforzare il fronte riformista” sono queste le parole scelte da Alessio D’Amato per motivare il suo ingresso in Azione. Le sue parole:
Azione e Carlo Calenda avanzano proposte concrete ed operative e per declinare le enormi sfide che abbiamo difronte serve questo. A partire dalla transizione ecologica per cui non basta dichiararsi a favore ma serve individuare chi pagherà i costi di questa transizione o creeremo terreno fertile per gli euroscettici. Non servono gli slogan dei sovranisti e dei populisti. La mia è una scelta meditata e ponderata ma dolorosa, presa dopo una impegnativa campagna elettorale per le Regionali. Ringrazio la coalizione per la fiducia politica ripagata con dedizione ed impegno.
Alessio D’Amato, infatti, è stato il candidato alla presidenza della Regione Lazio sostenuto dal centrosinistra e sconfitto dal candidato di centrodestra – attuale Presidente dell’ente regionale – Francesco Rocca. L’attuale consigliere regionale contava anche sull’appoggio di Azione, quindi di Carlo Calenda. Circa il rapporto con quest’ultimo, che ha origini precedenti alle elezioni regionali, lo ha descritto in questi termini:
Il rapporto con Calenda, quello umano, parte da prima della campagna elettorale. Quado mi mandò un messaggio dicendo: “Sei un rompipalle come me”. A me questo essere sinceri ed emotivamente coinvolti è importante perché significa passione per la politica.
In chiosa ha detto:
Entro in Azione consapevole della mia storia politica nel PCI. Voglio fare politica con l’impegno di sempre. Il Covid ha indebolito le nostre sicurezze e compito dei riformisti è quello di tracciare una nuova rotta e questo impegno, per me, oggi, è in Azione. Il nemico è questa Destra e bisogna creare una proposta credibile nei territori.
Carlo Calenda annuncia altri ingressi in Azione
E non è finita qui. A dirlo è Carlo Calenda, leader di Azione, rispondendo ad una domanda della conferenza stampa. Il Senatore, infatti, ha lasciato intendere che nei prossimi mesi Azione si rinforzerà ulteriormente attraverso nuovi ingressi. Le sue parole:
Credo di sì. Questo sarà un processo lungo che ormai si è messo in moto, nei prossimi mesi ce ne saranno altri. Mi dispiace sentir parlare di campagna acquisti. Per noi le persone devono arrivare e non essere sollecitate ad arrivare. Ed è importante anche che siano competenti e parlo di competenza amministrativa. Possiamo unire famiglie diverse: popolari, repubblicani, socialdemocratici. Dopo il pentapartito tutto questo è sparito per far spazio al bipolarismo.