Primo giorno da leader per Antonio Tajani che è stato eletto, ieri, Segretario di Forza Italia. Sarà lui a guidare il partito dopo la scomparsa, avvenuta lo scorso 12 giugno, del presidente e fondatore Silvio Berlusconi. Tocca al Vicepremier. Il quale sembra già ben concentrato sul nuovo ruolo come si evince in una intervista rilasciata oggi, nel suo primo giorno ufficiale da capo del partito, ai microfoni del Corriere della Sera. Intenzioni ed ambizioni che puntano subito in alto: “Forza Italia non è la costola di nessuno, saremo l’architrave del sistema politico italiano”. Antonio Tajani sembra ammiccare all’idea di un grande centro capace di attrarre un elettorato eterogeneo ma convintamente liberale. Una nuova Democrazia Cristiana – chiede l’intervistatrice Monica Guerzoni – la sua risposta:
Non si tratta di fare la nuova Dc ma di aggregare e costruire un partito con le porte aperte, che svolga il ruolo che svolgeva la Democrazia Cristiana nella prima repubblica.
Forza Italia: un partito che si apre
Insomma, pronti via ed Antonio Tajani sembra già sognare un partito che si apre. Una operazione di proselitismo volta ad allargare la base. I sondaggi certificano una flessione e l’effetto Berlusconi – la crescita percentuale dopo la morte del Cav – è già finito. Tajani lo sa e lavora già per rendere attrattivo il partito:
Forza Italia deve essere il centro di gravità permanente del sistema politico, la dimora dei riformisti e dei garantisti che cercano un punto di riferimento stabile e responsabile. Forza Italia può attrarre chi ha votato Partito Democratico e Movimento 5 Stelle e chi si rifugia nell’astensionismo.
Una dichiarazione che viene enunciata tra le altre ma che ha una importanza specifica. Il nuovo Segretario di Forza Italia strizza l’occhio ai delusi degli altri partiti specialmente a quelli del Partito Democratico e, nello specifico, all’area riformista che potrebbe non trovarsi più a suo agio nel PD a sinistra di Schlein. Nei giorni scorsi circolavano voci anche di possibili nuovi arrivi, in Forza Italia, da Italia Viva: Ettore Rosato, Elena Bonetti. Ma non s’è fatto niente. Tajani ha detto:
Non è il mercato delle persone, io non ho mai fatto nomi e non ho mai detto che ci sarebbero stati nuovi ingressi al Consiglio Nazionale. Ingressi importanti ci saranno, in futuro. Ma non è una campagna acquisti, qui si parla di costruire un progetto attrattivo.
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Elezioni europee
Si è parlato anche di elezioni europee e Tajani ha ribadito, a gran voce, il suo schema politico: unire popolari, liberali, conservatori. Questo, a patto che rimangano fuori i rappresentanti dell’euroscetticismo europeo. Un mondo politico dove, invece, ha molti amici Matteo Salvini. Così il Neosegretario di Forza Italia:
Salvini se vuole si può unire. Non è lui il problema ma Le Pen e Alternative Fur Deutschland. Salvini interviene su pace fiscale? Non interpreto tutto in chiave di gossip e non credo che Salvini voglia logorare il governo di cui fa parte. Noi abbiamo fatto tante proposte sulla pace fiscale e se lui è d’accordo sono contento.
Sulla giustizia
Il Vicepremier Antonio Tajani, da poche ore Segretario di Forza Italia, interviene pure sul cogente tema della giustizia. Le sue parole:
La riforma non è una cosa contro i magistrati. Noi vogliamo innalzare il livello del giudice che giudica, vogliamo metterlo su un piedistallo. La giustizia civile che non funziona vale 3 punti di Pil. Il processo penale così com’è porta all’assoluzione del 60% dei processati, qualcosa non funziona. Bisogna avere il processo giusto, con la netta separazione tra magistrato inquirente e giudicante.
Ha fatto molto discutere, nelle ultime ore, alla questione del concorso esterno. Il Presidente del Consiglio Meloni è intervenuto per mettere un punto: le priorità sono altre. Tajani dice che:
Dal punto di vista giuridico Nordio ha ragione, la riforma renderebbe la lotta alla mafia più severa, ma il tema non è nel programma e non c’è l’urgenza. La priorità è la separazione delle carriere.