Iscrizione università 2023, entro quale tetto di Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) non si pagano le tasse quest’anno? La scelta politica proveniente dal ministero dell’Università conferma i limiti dello scorso anno, lasciando peraltro immutata la possibilità dei singoli atenei di stabilire tetti più alti, in base alla propria autonomia decisionale.
Pertanto, anche per l’anno accademico 2023-2024 la soglia di Isee rimane immutata a 22.000 euro, che rappresenta la “no tax area” per la quale si è esonerati dal pagamento delle tasse per le famiglie che vi dovessero rientrare. A decidere di lasciare immutata la soglia risalente al 2022 è stata la ministra dell’Università, Anna Maria Bernini. Entro la soglia di no tax area, pertanto, gli studenti non devono pagare il contributo onnocomprensivo annuale per iscriversi ai corsi di laurea.
Iscrizione università 2023, qual è il tetto Isee per non pagare le tasse?
Rimane immutato rispetto al 2022 il tetto di Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) per l’esonero dal pagamento delle tasse universitarie. Si tratta di un limite posto a 22.000 che fissa la no tax area. A deciderlo è stata la ministra dell’Università, Anna Maria Bernini, che ha confermato la soglia dello scorso anno, già ampliata rispetto alle iscrizioni precedenti.
Infatti, anche in virtù del periodo di pandemia, gli atenei universitari hanno alzato la quota di no tax area che, pochi anni fa, era di 9.000 euro inferiore. Infatti, si è passati dai 13.000 euro di tetto di Isee per non pagare le tasse universitarie del 2017 ai 20.000 euro (ministro dell’Università, Gaetano Manfredi, attuale sindaco di Napoli). Nel 2022, la ministra Cristina Messa ha aumentato il tetto a 22.000 euro, confermato anche per il 2023. Inoltre, la conferma della stessa quota dello scorso anno sembrerebbe fermare la corsa al rialzo dei limiti dell’Isee per l’esonero dal pagamento delle tasse universitarie.
Iscrizione università 2023 Isee tasse, no tax area dei singoli atenei
Il tetto di Isee stabilito dal ministero dell’Istruzione per l’esonero del contributo annuale onnicomprensivo, rappresenta la base di partenza (il requisiti minimo) al quale devono attenersi gli atenei universitari. Tuttavia, proprio in virtù della propria autonomia, le università possono decidere di adottare dei tetti di Isee più elevati, includendo nella no tax area fasce di studenti più allargate.
A tal proposito, c’è da ricordare che l’Università di Bologna ha adottato una no tax area pari a 24.500 euro già dall’anno accademico 2022-2023, una cifra più alta rispetto a quella stabilita dal ministero dell’Università. Per il 2024, invece, il tetto di Isee salirà a 27.000 euro, andando a includere nell’esonero del pagamento delle tasse universitarie 2.400 iscritti in più rispetto ai 25.000 esonerati nello scorso anno accademico. Conti alla mano, quasi un terzo degli iscritti all’Università di Bologna risulta dispensato dal pagamento delle tasse universitarie.
Atenei di Bologna, Trieste, Milano, Firenze, Salerno, Brescia: esonero tasse
Anche l’Università di Trieste ha scelto di aumentare il tetto di Isee per le iscrizioni all’università. Nel 2023 il limite è fissato a 26.500 euro all’anno, con esoneri totali e parziali immutati rispetto allo scorso anno. L’Università di Milano Bicocca, invece, ha confermato i 25.000 euro di no tax area: grazie a questo limite, 13.600 iscritti godono dell’esonero delle tasse, un terzo del numero totale di chi frequenti questo ateneo.
A Firenze, oltre al tetto di 24.000 euro di Isee immutato rispetto allo scorso anno, sono stati confermati i contributi fino a 60.000 euro e adeguati quelli dai 60.000 ai 90.000 euro. Anche per l’Università di Brescia la soglia Isee è pari a 24.000 euro, mentre l’Università di Salerno dovrebbe confermare il tetto di 30.000 euro dello scorso anno.