In Iran, il portavoce della polizia Saeed Montazermahdi ha dichiarato alla tv di Stato che da oggi la Polizia morale riprenderà a pattugliare le strade per punire le donne che non indossano il velo. Montazermahdi ha spiegato a cosa andrà incontro chi non indossa l’hijab: “Coloro che non rispettano le regole saranno affrontati e perseguiti dalla magistratura“. Le pattuglie sono state istituite in seguito alla Rivoluzione islamica del 1979 e sono state presenti nelle strade fino alla morte di Mahsa Amini, occorsa il 16 settembre dello scorso anno. In seguito al decesso di Amini la polizia morale era sparita dalle strade.
Iran, polizia in strada per fermare le donne senza il velo a quasi un anno dalla morte di Mahsa Amini
La storia di Mahsa Amini nell’ultimo anno ha scatenato un’ondata di proteste e rivolte che non accenna a placarsi neanche a mesi di distanza. Amini è stata picchiata a morte mentre era in custodia della polizia, dopo essere stata arrestata per aver violato il codice di abbigliamento della Repubblica islamica. In seguito a questo fatto, donne e ragazze iraniane hanno iniziato a protestare, non coprendosi più la testa con l’hijab, nonostante il rischio di arresto. Le autorità iraniane hanno risposto con una durissima repressione, vietando l’istruzione alle studentesse che non portano il velo o installando videocamere in luoghi pubblici per monitorare le donne e scovare quelle senza velo.
Nel mese di dicembre si era diffusa la notizia secondo cui forse la Polizia morale sarebbe stata abolita. Non è andata così. La notizia annunciata oggi è il segno che l’Iran sta per ripiombare in un nuovo incubo. Le pattuglie torneranno a essere una presenza costante nelle strade, che presidieranno per controllare che le donne indossino l’hijab nel modo corretto e per punire le trasgreditrici. Il portavoce della Polizia iraniana ha delineato i contorni di ciò che aspetterà le donne iraniane da oggi: “A partire da oggi, la polizia, con le sue pattuglie in auto e a piedi, ammoniranno e sanzioneranno le persone che, sfortunatamente, disubbidiscono agli ordini e non rispettano le regole d’abbigliamento”. Secondo quanto riportato, si sarebbe giunti a tale decisione in seguito alle “richieste da parte della popolazione e le istituzioni” per “espandere la pubblica sicurezza” e “rafforzare le fondamenta della famiglia”.