Sul tema del salario minimo continua lo scontro aperto e frontale tra opposizioni e maggioranza, acuitosi dopo che il governo ha presentato un emendamento soppressivo nei confronti della proposta delle opposizioni. Antonio Tajani, parlando dal palco dell’evento rivolto ai giovani “Anuman, la Foresta delle Idee”, a Tolfa, ha espresso la sua posizione sul salario minimo. Tajani, da ieri segretario nazionale di Forza Italia, è rimasto vicino alla linea del governo, di sostanziale contrarietà alla misura, che pure andrebbe a interessare in buona parte la platea di “Anuman”, dal momento che metà dei giovani sotto i trent’anni lavora per meno di nove euro l’ora.

Sul salario minimo continua lo scontro tra maggioranza e opposizione

Antonio Tajani si è inserito nell’articolato dibattito sul salario minimo proponendo l’espressione alternativa di “salario ricco” e riflettendo sulla necessità di ridurre il cuneo fiscale e di altre grandi riforme:

Come si può arrivare ad avere un salario ricco? Non basta dire ai datori di lavoro di aumentare lo stipendio. Ma come si mette il datore di lavoro nelle condizioni di alzare gli stipendi? Innanzitutto, abbassando le tasse sul lavoro. L’abbassamento del cuneo fiscale, che continueremo a fare, non è sufficiente. Se vogliamo avere il salario ricco e non il salario minimo, dobbiamo far sì che le grandi riforme mettano l’Italia nella condizione di poter crescere di più. Dobbiamo liberare da tutti i fardelli chi può e deve intraprendere. Lo Stato deve liberare energie e risorse, metta nelle condizioni tutti coloro che vogliono intraprendere di poterlo fare. 

Di segno nettamente opposto la posizione dell’ex premier e ora leader del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte, che esprime rammarico per non aver fatto approvare la norma sul salario minimo quando era premier. Si tratta, secondo l’ex premier, di un tema fondamentale “per il futuro del nostro Paese“. Conte si dimostra molto combattivo sul tema e dichiara di non voler dare tregua al governo:

E se adesso si macchieranno di questa grave responsabilità, noi persevereremo e ne faremo un cavallo di battaglia, per il futuro del nostro Paese. Non c’è stato mai il consenso necessario in Parlamento, e oggi che le opposizioni su questa battaglia ci sono, non c’è il governo, che avrebbe la prima responsabilità di rispondere alle esigenze del Paese e invece taglia il reddito di cittadinanza per poi introdurre una social card, a lavoratori sottopagati che hanno buste paga di due, tre, quattro euro lordi l’ora risponde che vuole ragionare sulla contrattazione collettiva e vedere il welfare nel suo complesso. Li prende in giro.