Stasera al National Stadium di TaQali, Malta, l’Italia sfiderà il Portogallo per la finale degli Europei Under19. Gli azzurrini hanno superato due fasi preliminari e il girone finale con 4 punti (vittoria all’esordio, sconfitta con il Portogallo e pareggio con i polacchi), per poi vincere la semifinale con la Spagna. In quest’articolo scopriamo i punti di forza e le debolezze degli avversari di stasera, i lusitani di Hugo Felix.
La finale dell’Europeo Under19 e il percorso del Portogallo
A Malta, nello stadio di TaQuali, la posta in palio non ammette distrazioni. Ci sarà un solo vincitore per gli Europei Under19: Portogallo e Italia non vogliono deludere i propri tifosi e sperano di poter sollevare a fine serata il trofeo. La partita verrà trasmessa da Rai3 alle 21 e gli azzurrini cercheranno di regalare un trofeo giovanile che manca dal 2003 e che dopo le delusioni dell’Under20 (argento ai Mondiali) e le brutte prestazioni dell’Under21 regalerebbe tutto un altro sapore a quest’estate di competizioni giovanili.
Curiosamente, nel 2003 l’ultimo trofeo per l’Under19 venne vinto dall’Italia proprio contro il Portogallo: 2-0 con reti di Della Rocca e Pazzini.
Il Portogallo si presenterà alla finale con uno spirito altrettanto positivo. I lusitani hanno già battuto nel girone finale gli azzurrini per 5-1 (agevolati anche dall’espulsione di Lipani per doppia ammonizione): i gol portoghesi furono di R. Ribeiro, Gustavo Sà, Gabriel Bras, Hugo Felix e Gonçalves. Il Portogallo ha vinto il girone con altre due vittorie, 2-0 alla Polonia (gol di Bras e Hugo Felix) e 2-1 a Malta (reti di Falé e Gonçalves per i lusitani e di Tuma per i maltesi).
In questa fase finale il Portogallo ha vinto quindi 4 partite su 4, 14 gol e 2 presi. Rotondo 5-0 in semifinale contro la Norvegia: i lusitani hanno vinto grazie alle reti di Sà, Hugo Felix, Borges e doppietta di Ribeiro. Quest’ultimo, insieme a Hugo Felix, è il vice capocannoniere degli Europei Under19, con tre reti ciascuno.
I punti di forza e le debolezze del Portogallo
Rispetto alla Spagna, l’Italia affronterà una squadra che fa della fisicità a centrocampo un suo tratto caratteristico. Meno palleggio ma più verticalizzazioni, puntando sulla velocità degli esterni e dell’unica punta, quell’Hugo Felix che ha già segnato agli azzurrini. Un vantaggio che il Portogallo ha nei confronti dell’Italia è il minutaggio dei suoi giocatori, in molti casi inseriti in pianta stabile nelle formazioni titolari delle rispettive squadre (come Sà nel Famalicao).
Il trittico d’attacco composto da Hugo Felix, Ribeiro (grande stazza ma molto agile) e Carlos Borges (mancino di 170cm che il Manchester City si coccola da tempo) sarà sicuramente un cliente scomodo per i difensori italiani. Nugo Felix e Gustavo Sà sono due centrocampisti che hanno una malizia notevole per la loro età e sono capaci di nascondere ai loro avversari in pochi passi molti palloni.
Il CT Peixe ha ricevuto messaggi di incoraggiamento da giocatori come Rafa Leao, Jota, Trincao, Joao Felix e spegne l’entusiasmo: “Non possiamo sparare i fuochi prima della festa. L’Italia dopo aver perso con noi ha cambiato assetto, ma l’abbiamo studiata”. L’eccessiva fiducia in sé stessi forse è un problema per i lusitani.
Hugo Felix l’unica punta del Portogallo, che opta per il 4-2-3-1: Ribeiro; Marques, Brás, Ribeiro, Esteves; Sá, Da Rocha; Diogo Prioste, Borges, Rodrigo Ribeiro; Hugo Felix. Ct. Peixe.