A Wimbledon è il grande giorno della finalissima maschile tra Novak Djokovic e Carlos Alcaraz. Probabilmente il meglio che il tennis mondiale sia in grado di offrire allo stato attuale, oltre che un confronto generazionale. Boris Becker, storico campione britannico, ha detto la sua in merito al grande duello che attende tutti gli appassionati questo pomeriggio.

Penso che sia la finale dei sogni per tutti i tifosi, prevedo grande spettacolo tra due grandi campioni. Se devo fare un pronostico vedo leggermente favorito Djokovic, che qui ha vinto 7 volte Wimbledon ed è alla quinta finale consecutiva

Boris Becker, intervistato alla Gazzetta dello Sport

Wimbledon, Boris Becker plaude ad Alcaraz: “Carriera luminosa davanti a sè”

Non c’è dunque nessuno più indicato di Boris Becker a esporsi sulla finale maschile di Wimbledon. Lui, che ha allenato il campione serbo portandolo ai suoi primi successi; sempre lui che vinse due volte il Master britannico a 17 e 18 anni, detenendo ancora oggi il record di atleta più giovane a trionfare. Carlos Alcaraz non potrà togliergli questo primato, tuttavia “Bum Bum” ammette di rivedersi in molti aspetti del fenomeno spagnolo.

Carlos ricorda il mio passato da teenager e per questo nutro simpatia, rispetto e ammirazione nei suoi confronti. È circondato da un ambiente sereno che è il modo migliore per farlo crescere. Queste condizioni sono certamente alla base di una carriera di grande successo

Chiaramente c’è anche una preferenza personale su Djokovic dettata dal tragitto condiviso, di cui Becker afferma di avere grandi ricordi. A suo giudizio, Nole è un interprete unico della disciplina a livello mentale:

Il segreto della sua longeva carriera è che lui vive per il tennis, lo respira continuamente. Ogni mattina si sveglia cercando di migliorare quello che ha fatto il giorno prima

Chiosa conclusiva sulle nuove generazioni, di cui anche Sinner e Rune sono interpreti insieme ad Alcaraz:

Jannik mi piace moltissimo, anche come persona. Oggi però non è al livello dei migliori, contro Djokovic è entrato in campo timido e ha sprecato tante ghiotte occasioni. Alcaraz e Rune hanno fatto notevoli progressi, ma non dimentichiamoci di gente come Medvedev, Rublev e Tsitsipas che vedremo sui campi ancora a lungo.