Con a conversione in legge del Decreto Lavoro, è stato approvato il taglio del cuneo fiscale 2023: un’ottima notizia per circa 14.000 lavoratori dipendenti che avranno un interessante aumento in busta paga, a partire dal mese di luglio.

La riduzione del cuneo fiscale sarà di ben 4 punti percentuali, per i lavoratori con reddito fino a 35.000 euro. Un’operazione, per ora temporanea, che porterà un aumento degli stipendi. Spieghiamo chi avrà lo stipendio più alto e come funziona il taglio del cuneo fiscale.

Aumenti in busta paga da luglio grazie al taglio del cuneo fiscale

Il Decreto Lavoro è stato convertito in legge ed è stato approvato in via definitiva il taglio del cuneo fiscale: circa 14.000 lavoratori dipendenti avranno una piacevole sorpresa, un aumento in busta paga.

Il taglio del cuneo fiscale non è tanto una novità. Era stato già confermato dalla Manovra finanzia del 2023, con una proroga del 2% per i redditi fino a 35.000 euro.

La Legge di Bilancio, però, ha aggiunto anche un’ulteriore riduzione del 3% per le fasce più deboli, ovvero per i lavoratori fragili con reddito fino a 25.000 euro.

Pertanto, dal 1° gennaio 2023 al 30 giugno 2023, sono state attive le seguenti soglie:

  • Taglio del 3%, per i redditi fino a 25.000 euro;
  • Taglio del 2%, per i redditi da 25.000 euro a 35.000 euro.

Da luglio a dicembre ci sono ulteriori novità, con l’entrata in vigore della nuova riduzione del 7% e del 6%:

  • Taglio del 7%, per i redditi fino a 25.000 euro;
  • Taglio del 6%, per i redditi da 25.000 euro a 35.000 euro.

Il taglio del cuneo fiscale è una misura che ha l’obiettivo di aumentare la busta paga dei lavoratori dipendenti, soprattutto delle fasce più deboli. Se ricordiamo, il Documento di economia e finanza 2023, approvato l’11 aprile, aveva stanziato 3 miliardi di euro per ridurre le tasse ai lavoratori più svantaggiati. La cifra è ulteriormente salita con il Decreto Lavoro a circa 4 miliardi di euro.

La politica fiscale, nella quale occupa un posto di rilievo la riduzione del cuneo fiscale, è quella di individuare sostegni ai lavoratori più deboli, fragili e svantaggiati, oltre che rilanciare l’economia del Paese.

Dobbiamo sottolineare che la tredicesima è esclusa dagli aumenti dovuti alla riduzione del cuneo fiscale. Per approfondire leggi anche: Taglio cuneo fiscale fuori dalla tredicesima 2023: istruzioni Inps su come si calcola lo sconto contributivo 6-7%

Cosa succede se si supera il limite di reddito: ecco le conseguenze

Abbiamo detto che per poter rientrare e beneficiare del taglio del cuneo fiscale del 6% e del 7% si devono rispettare le soglie reddituali di 35.000 euro e 25.000 euro.

Cosa succede se si superano queste soglie? I lavoratori potrebbero andare incontro ad una delle seguenti conseguenze. Se la retribuzione imponibile supera il limite pari a 2.692 euro al mese, allora il lavoratore non potrà beneficiare di nessun taglio in busta paga. Naturalmente, solo per il mese in questione in cui supera tale importo non avrà diritto al beneficio.

Se, invece, la retribuzione imponibile supera la soglia di 1.923 euro, ma è comunque di importo minore a 2.692 euro al mese, allora la riduzione in busta paga potrà essere riconosciuta, ma solo per il mese di riferimento e in misura del 2%.

Infine, se la retribuzione mensile non supera il limite di 1.923 euro, allora al lavoratore dipendente verrà riconosciuta la riduzione. In che misura? Sempre e solo per il mese di riferimento e, questa volta, in misura pari al 3%.

Leggi anche: Taglio cuneo fiscale lavoratori agricoli 6-7% da luglio a dicembre 2023, come funziona?