Ricciardo è pronto al ritorno in pista con l’Aplha Tauri al posto del deludente De Vries. Albon vive la migliore fase della sua carriera nonostante una Williams non all’altezza delle prime della classe

Red Bull: crisi e rinascita da Ricciardo ad Albon

Dopo le prime 10 gare della stagione, la F1 ha vissuto il suo primo scossone. L’Alpha Tauri ha annunciato di aver sostituito Nyck De Vries con Daniel Ricciardo già a partire dal prossimo gran premio in Ungheria. Il pilota australiano aveva iniziato l’anno come terzo pilota Red Bull, dopo il divorzio dalla McLaren. Il suo rientro è stato accolto con entusiasmo da parte di circus ed appassionati, che lo hanno sempre considerato uno dei personaggi più positivi degli ultimi anni. Ricciardo spera di cancellare gli ultimi anni poveri di soddisfazioni al volante della McLaren, dove una vettura a tratti non all’altezza, e un Norris sempre più ingombrante, hanno segnato le prestazioni del pilota australiano. La sua carriera vede però lo spartiacque nella stagione 2018, quando la Red Bull annuncia il suo addio previsto per fine anno durante la pausa estiva. Anche qui la causa maggiore viene indicata nella presenza di un Max Verstappen sempre più ingombrante per il compagno di squadra, che nonostante sia sempre stato considerato uno dei piloti più talentuosi in griglia, sembrava aver perso il sorriso ed il suo piglio dentro e fuori la pista. Dal 2019 in poi, il destino di tutti i piloti che si sono susseguiti al volante della Red Bull al fianco di “Mad Max” è stato accomunato dallo stesso filo conduttore. Il primo nome è quello di Pierre Gasly, promosso dalla Toro Rosso in sostituzione di Ricciardo, e retrocesso nella scuderia satellite dopo solo metà stagione. Una scelta considerata da molti troppo affrettata, perché da li in poi il pilota francese riesce a dimostrare il suo valore surclassando il nuovo compagno di scuderia Kvyat, arrivando addirittura a podio prima di fine stagione, e festeggiando nel GP di Monza del 2020 il primo successo con l’Alpha Tauri.

La vicenda di Alexander Albon

Storia simile quella di Alexander Albon, promosso secondo pilota al volante della Red Bull proprio al posto di Ocon. Dopo un inizio confortante ed alcuni risultati di risalto, una crisi di risultati nella seconda metà di stagione nel 2020, gli costa il sedile in favore di Sergio Perez. Nel 2021 resta nella scuderia austriaca come terzo pilota, prima di approdare nella piccola Williams dove nelle ultime due stagioni ha raccolto risultati sorprendenti sia in qualifica che in gara. Risultati che nella bollente estate 2023 sembrano essere valsi perfino l’interesse della Ferrari in vista di un possibile addio di Carlos Sainz a fine anno. La storia sembra ripetersi con Sergio Perez. Nel 2021 le sue prestazioni, ed una eroica difesa nell’ultimo GP di Abu Dhabi su Hamilton, consentono a Verstappen di vincere il titolo in uno dei finali più controversi degli ultimi anni. Dopo un buon secondo anno, nel 2023 è arrivato un vortice di prestazioni negative da cui il pilota messicano non sembra uscire. Nonostante una vettura estremamente più performante del resto del paddock, Perez stato eliminato in Q1 nelle qualifiche degli ultimi 4 gp di seguito. Un record negativo per la Red Bull, che sembra ragionare anche sulla sua permanenza. Alcuni rumors hanno già indicato nel rientro di Ricciardo in Alpha Tauri un primo passo per un futuro ritorno alla casa madre, proprio ai danni di Sergio Perez. Uno scenario che potrebbe nuovamente legare un secondo pilota Red Bull ad un destino a cui siamo ormai abituati, forse anche a causa dello spropositato talento di un cannibale come Max Verstappen.