Missili russi su Kharkiv sono stati segnalati nella notte, per l’ennesimo capitolo della guerra in Ucraina che non sembra far intravedere una soluzione. Il sindaco della cittadina Igor Terekhovha ha confermato la nuova aggressione sul territorio, ipotizzando un attacco missilistico partito dagli S-300 che ha spinto la gente a rifugiarsi nelle proprie abitazioni. Da segnalare anche la presenza di droni russi su Sebastopoli. In questo senso, le difese cittadine hanno funzionato, respingendo ogni attacco: il sistema di difesa aerea si è attivato all’1.30 di stanotte.
Guerra in Ucraina, attacco con missili su Kharkiv
Come detto, l’attacco con missili su Kharkiv è stato registrato poco dopo la mezzanotte, costringendo la gente a trovare un riparo all’interno delle proprie abitazioni. Per ora non ci sono da registrare morti e feriti. Secondo quanto riportano i media locali, sarebbero però state udite ben 3 esplosioni. C’è invece da registrare un morto civile nella regione di Kherson a causa dei bombardamenti avvenuti durante la giornata di ieri. Questo quanto riportato dal governatore della regione, Oleksandr Prokudin:
Ieri il nemico ha lanciato 69 attacchi” nella regione, sparando 415 proiettili da mortai, artiglieria, Grad, aerei, lanciagranate e droni. Il nemico ha sparato dieci proiettili contro la città di Kherson. L’aggressione russa ha provocato un morto.
Zelensky: “Fine guerra dipende da quanto verremo sostenuti dai partner globali”
Sempre nella notte, sono arrivate le nuove parole di Zelensky il quale ha nuovamente ribadito la necessità di avere compattezza di intenti nel contesto internazionale. Dopo i numerosi incontri con i partner globali andati in scena nelle scorse settimane, il presidente ucraino si augura che la guerra possa finire grazie al “sostegno all’Ucraina”:
La velocità della fine della guerra dipende direttamente dal sostegno globale all’Ucraina, stiamo facendo di tutto per rendere tale sostegno il più intenso possibile, il più significativo possibile. Nei primi 15 giorni di luglio ci sono stati incontri con i leader di Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Germania, Paesi Bassi, Turchia, Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia, Bulgaria, Lituania, Svezia, Portogallo, Spagna , Canada, Australia, Nuova Zelanda, Repubblica Sudafricana, Guinea-Bissau. Con il Segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, con il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel e con la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e oggi con il presidente della Repubblica di Corea, manterremo un ritmo elevato di lavoro a livello internazionale a tutti i livelli per riportare la pace in tutta la nostra terra e per tutto il nostro popolo.