Il testo del Disegno di legge sulla riforma fiscale del 2023 è stato approvato alla Camera e, tra le diverse misure contenute, arriva anche la detassazione della tredicesima e degli straordinari.

L’obiettivo della misura è quello di andare a garantire ai lavoratori più soldi nelle buste paga, detassando le tredicesime, ma solo per le fasce più deboli. Inoltre, dalla Camera è stato dato il via libera anche alla detassazione degli straordinari e dei premi di produttività.

Spieghiamo quali sono le novità della Riforma fiscale sulla tredicesima detassata e su come cambiano gli stipendi.

Detassazione tredicesima e straordinari nella Riforma fiscale 2023

Una delle misure più importanti della riforma fiscale 2023, approvata alla Camera, è la detassazione della tredicesima e riguarda i lavoratori dipendenti. Grazie a questa misura, i lavoratori dipendenti appartenenti alle fasce più deboli, avranno molti più soldi in busta paga.

La proposta di detassare la tredicesima mensilità è arrivata in alternativa all’iniziale idea di estensione della Flat tax incrementale anche ai lavoratori dipendenti – prospettiva che, almeno per adesso, è stata accantonata.

Accanto alla detassazione della tredicesima, è stata introdotta anche la possibilità di detassare i premi di produttività. Ma procediamo con ordine, spiegando cos’è e come viene tassata attualmente la tredicesima, per poi rispondere alla seguente domanda: cosa cambia con la Riforma fiscale?

Come viene tassata la tredicesima

La tredicesima è una mensilità aggiuntiva che spetta ai lavoratori dipendenti e ai pensionati prima delle festività natalizie. Si tratta di un diritto garantito dai Contratti collettivi Nazionali di Lavoro, già da molti anni.

Attualmente, la mensilità aggiuntiva viene tassata allo stesso modo delle ore di lavoro ordinarie. Con la detassazione prevista dalla riforma fiscale, si punta ad agevolare i lavoratori dipendenti, andando ad aumentare la busta paga.

Perché aumenterà la busta paga? Sulla tredicesima, attualmente, gravano i contributi previdenziali, pari a 9,19%, e anche la tassazione ordinaria Irpef. In sostanza, attraverso specifici sgravi che saranno definiti tramite appositi decreti legislativi, le buste paga dei lavoratori saranno più corpose.

Per completezza, è opportuno anche spiegare come si calcola la mensilità aggiuntiva. Molto semplicemente, basta moltiplicare la retribuzione lorda mensile per il numero di mesi lavorati, diviso dodici.

Ricordiamo anche che sulla mensilità aggiuntiva non maturano detrazioni Irpef per il lavoro dipendente e nel calcolo rientrano anche voci come l’indennità di contingenza, gli scatti di anzianità e così via. Per di più vengono conteggiate anche le ferie, i periodi di malattia, l’infortunio, la maternità e la cassa integrazione.

Cosa cambia con la riforma fiscale 2023

È molto semplice e alla luce di quanto detto, si evince che con la riforma fiscale e l’arrivo della detassazione si deve ricalcolare l’imposizione fiscale sulla tredicesima. Il calcolo sopra indicato cambierebbe drasticamente, con l’applicazione di una nuova aliquota. La nuova aliquota sarebbe più favorevole per il lavoratore, così da ricevere un maggiore importo netto in busta paga.

Quando andrà in vigore la detassazione della tredicesima e degli straordinari? Ancora è molto presto per dare una risposta. Dobbiamo ricordare che il testo deve ancora concludere l’iter di approvazione al Senato e andrà in vigore solo dopo che il Governo, ottenuto il via libera definitivo della norma, emanerà i Decreti legislativi necessari per attuare e disciplinare la norma.

La detassazione della tredicesima, così come degli straordinari, non sono le sole misure previste dalla riforma fiscale per i dipendenti. È il caso di ricordare la riforma dell’Irpef, la no tax area per i pensionati e i dipendenti e le varie modifiche alle detrazioni e alle deduzioni fiscali.

Leggi anche: La pensione con la tredicesima e la quattordicesima: ecco i requisiti indispensabili per ottenere la mensilità extra