Riforma pensioni 2024: Meloni non abolirà la legge Fornero? Cosa prevede la legge Fornero per andare in pensione? Cosa è cambiato con la riforma Fornero? Come si va in pensione nel 2024? Negli ultimi giorni, sono pervenute numerose richieste di maggiori chiarimenti sulla riforma pensioni 2024, in particolare sugli effetti del ritorno della legge Fornero sui lavoratori.
Da subito, chiariamo che non ci sarà il ritorno alla legge Fornero, in quanto le opzioni che il governo Meloni dovrebbe adottare saranno rivolte all’introduzione di strategie che non stravolgeranno il sistema pensionistico italiano. Si tratta più di un gioco di parole che ruotano intorno alla riforma del 2011 e all’istituzione delle regole in vigore per la pensione di vecchiaia e la pensione anticipata ordinaria.
Riforma pensioni 2024: Meloni non abolirà la legge Fornero?
Il governo italiano, grazie alla legge Fornero, ha risparmiato circa 80 miliardi di euro in un periodo temporale di quasi 10 anni. La Ragioneria di Stato ha spiegato che la riforma Fornero corrisponde a un terzo dei risparmi extra accumulati almeno fino al 2060.
Nessuno spiega che la legge Fornero apporta un notevole contributo a garantire la sostenibilità finanziaria del sistema previdenziale italiano.
Basti pensare che nel 2020 sono stati risparmiati circa 22 miliardi di euro, corrispondenti a oltre l’1,4% del PIL. Le previsioni future indicano una progressivamente diminuzione fino allo 0,8% del PIL entro il 2030, seguita da una prospettiva di azzeramento entro il 2045.
Attualmente, vengono registrati solo vantaggi dalla legge Fornero e sarebbe impensabile depotenziare il sistema in un momento di maggiore beneficio.
Inoltre, abolire la legge Fornero significherebbe cancellare con un colpo di spugna i sacrifici fatti dagli italiani nell’ultimo decennio. Ecco perché ripristinare le regole precedenti alla legge Fornero sembra un progetto fantasioso e inattuabile.
Specialmente considerando che la spesa per le pensioni incide in modo significativo sul PIL, pensare di superare le regole imposte dalla legge Fornero significherebbe introdurre delle formule previdenziale molto più costose rispetto a quanto stabilito negli ultimi anni, come ad esempio da Quota 100 all’anticipo pensionistico Ape Sociale.
Cosa prevede la legge Fornero per andare in pensione?
La riforma tanto contestata è stata introdotta attraverso l’articolo 24 del D.lgs. 201/2011, successivamente convertito e modificato nella Legge 214/2011. L’introduzione di queste norme ha portato all’inasprimento dei requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia e alla pensione anticipata ordinaria.
Per permettere agli esodati di rientrane nei requisiti previsti per l’accesso alla pensione, sono state introdotte 9 norme di salvaguardia.
Misure necessarie per tutelare diverse categorie di lavoratori, i quali si sono trovati senza retribuzione o pensione grazie al drastico cambiamento dei criteri di accesso al trattamento previdenziale.
Attualmente, per accedere alla pensione di vecchiaia, è necessario aver matura almeno 67 anni di età e 20 anni di contributi. La pensione anticipata ordinaria prevede un accumulo contributivo di 41 anni e 10 mesi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini.
Cosa è cambiato con la riforma Fornero?
È importante sottolineare che, il governo Meloni non andrà a riscrivere i punti salienti dell’ordinamento previdenziale, ma si spera, introduca delle opzioni d’uscita vantaggiose per i lavoratori.
D’altra parte, a stravolgere le condizioni del sistema previdenziale italiano non è stata solo la legge Fornero.
Infatti, prima ancora, nel 1995, è stata la volta della riforma Dini, che ha istituito il sistema di calcolo contributivo per la pensione. In ordine temporale, segue la manovra Salva – Italia istituita per assicurare nel lungo termine, la sostenibilità finanziaria previdenziale.
Tuttavia, la riforma delle pensioni più conosciuta è sicuramente la legge Fornero, denominata la riforma “lacrime e sangue” del 2012.
Infatti, sono stati annullati i pochi vantaggi pensionistici grazie all’innalzamento dell’età pensionabile e ha generato un filone di incertezze correlato ai periodi antecedenti.
Per evitare queste regole sono state introdotte “quote flessibili” per permettere l’anticipo dell’uscita dall’attività lavorativa, a condizione che risultino perfezionati i requisiti anagrafici e contributivi disposti dalla normativa vigente.
Come si va in pensione nel 2024: resta la legge Fornero
Il vero problema è l’assenza delle risorse finanziarie necessarie per superare l’austerità imposta dalla legge Fornero.
Il governo Meloni entro il mese settembre, dovrebbe tracciare una linea previdenziale capace di conciliare le regole del buonsenso con le esigenze dei lavoratori, mantenendo la stabilità e la sostenibilità finanziaria nel lungo periodo.
Molto probabilmente, non sarà istituita la misura Quota 41 per tutti , ma per arrivare a questo progetto sarà necessario aver raggiunto almeno un equilibrio finanziaria duraturo e stabile.
È fattibile, il rinnovo della misura Quota 103 o l’introduzione di una Quota 41 light. Resta irrisolto il nodo per la pensione Opzione donna, non si esclude l’introduzione di un anticipo pensionistico “ad hoc”, denominato Ape Rosa.