I Mondiali di nuoto a Fukuoka si avvicinano e c’è grande attesa per Gregorio Paltrinieri che rappresenterà il faro degli atleti azzurri nella spedizione giapponese. Proprio a proposito della tanto attesa competizione che ha preso il via nella giornata di ieri, il nostro Greg ha voluto riassumere le proprie sensazioni, aprendo anche ad un confronto con gli anni scorsi.
Nelle parole del 28enne nuotatore italiano, c’è la consapevolezza di una forma fisica certamente diversa rispetto a quella di qualche anno fa, ma anche di un nuovo modo di nuotare che si spera possa dargli nuova linfa:
Non sono lo stesso di sette Mondiali fa. Sono cambiato io e la mia nuotata, non più irruente e dispendiosa, non me lo posso più permettere. L’età avanza, cerco l’efficienza spendendo meno con Fabrizio Antonelli a Roma, ci lavoriamo da tre anni. La mia evoluzione non si ferma e anzi è ripartita dalle Olimpiadi di Tokyo
Mondiali di nuoto, Paltrinieri verso Fukuoka: “Non ho paura di niente”
Un percorso lungo quello di Gregorio Paltrinieri che nella strada verso Fukuoka ha anche avuto modo di sperimentare nuove acque, in particolar modo quella del mare. Parlando proprio di questo suo percorso, l’azzurro non ha nascosto una forte fiducia per la prossima competizione, ricordando anche un curioso aneddoto sull’ultima spedizione ai Giochi:
Sto scoprendo risorse e forze interiori che non sapevo di avere. Ai Giochi ci arrivai dopo la mononucleosi, impreparato e terrorizzato. Non ero abituato a non essere perfetto. Per la matematica e la scienza, ero spacciato. Ho dovuto attingere altrove. Argento negli 800 e bronzo nella 10 km. Rimane un po’ di rimorso per aver perso un’occasione incredibile, mi sono odiato e sentito in colpa per essermi ammalato.
Infine, un pensiero deciso verso Tokyo:
Ma sono state le gare più belle della mia vita, un punto di svolta, atterrando a Tokyo una decina di giorni fa ci ho ripensato e mi sono emozionato. È cambiata la mia concezione dell’angoscia, da allora non ho più paura di niente. Non andrebbe detto ai ragazzi che ho fatto dei buoni Giochi senza allenarmi, perché bisogna prepararsi tanto, ripetere il gesto come Agassi con la pallina