Chi era Haxhi Collaku? 55 anni compiuti, l’uomo, di origini albanesi, è stato ucciso a colpi di pistola da un carabiniere dopo essersi presentato armato sotto casa dell’ex moglie e aver provato ad investire uno degli agenti intervenuti. Stando a quanto ricostruito finora, non si era mai rassegnato alla separazione con la donna, avvenuta nel lontano 2009: in quattordici anni sarebbe stato denunciato per stalking almeno tre volte. Ieri, 14 luglio, avrebbe potuto compiere un gesto estremo, se non fosse stato fermato.
Chi era Haxhi Collaku, lo stalker ucciso da un carabiniere a Padova
È successo in un quartiere residenziale di Padova noto per la sua tranquillità, il Sacra Famiglia: ieri, 14 luglio, un uomo è stato ucciso a colpi di pistola da un carabiniere dopo aver provato ad investire un suo collega, intervenuto perché il 55enne, di origini albanesi, si era presentato armato sotto casa della sua ex moglie, minacciandola.
Stando a quanto emerso finora, Haxhi Collaku aveva alle spalle almeno tre denunce per stalking. Sembra, infatti, che non avesse mai accettato la fine del suo matrimonio e che, da ben quattordici anni, continuasse a rendere difficile la vita dell’ex, con atti persecutori di varia natura. Tanto da ricevere un ammonimento del questore di Padova.
Non si sa cosa abbia potuto scatenare il suo raptus: ieri, per qualche motivo, si era presentato sotto l’abitazione in cui la donna vive con la figlia, oggi ventisettenne, armato. Avrebbe potuto anche farle del male, se lei non avesse avuto la prontezza di chiamare i carabinieri. Collaku, infatti, aveva portato con sé un coltello, lo stesso che, all’arrivo di una pattuglia, avrebbe brandito contro un carabiniere.
Non solo: nel corso degli accertamenti, l’uomo, provando a fuggire dal luogo del fermo, avrebbe anche provato ad investire uno dei due agenti. A quel punto il suo collega avrebbe tirato fuori la pistola d’ordinanza e fatto fuoco, uccidendolo. Una scena che ha lasciato i residenti sconvolti.
Questa è una delle zone più tranquille di uno dei quartieri più tranquilli di Padova, tutta questa vicenda ha dell’incredibile,
ha raccontato uno di loro ai microfoni del Corriere della Sera, ripercorrendo quanto accaduto di fronte al civico 25 di vicolo Castelfidardo.
Io pensavo si trattasse del furgoncino di un idraulico o di un elettricista, ho visto i carabinieri che parlavano con la signora, ho girato l’angolo per andare verso i garage che danno sul retro e ho sentito prima un botto e poi i colpi di pistola. Dopo aver guardato fuori ho visto un carabiniere a terra ferito e un secondo uomo a terra, entrambi ancora coscienti.
La reazione dei residenti del quartiere
Chi conosce la donna e sua figlia le descrive come due persone “cordiali ed educate”. Di Haxhi Collaku, che in quella casa avrebbe vissuto solo per poco tempo, ormai oltre venti anni fa, quasi nessuno ha ricordi. In tanti lo considerano un estraneo. E in tanti sono rimasti sconvolti da quanto ha fatto: nonostante avesse dei precedenti, nessuno avrebbe potuto immaginare che sarebbe arrivato a tanto.
Il sindaco, Sergio Giordani, ha fatto sapere di essere rimasto molto colpito dalla vicenda.
Ho avuto modo di sentire immediatamente i vertici dei carabinieri per avere informazioni ed esprimere la mia vicinanza e solidarietà all’Arma, così come al militare che è rimasto seriamente ferito – ha dichiarato -. Il contrasto alla violenza di genere, una tragica realtà ancora troppo presente nel nostro quotidiano, vede una funzione fondamentale delle forze. Spiace chiaramente per l’esito tragico, ma dalle prime informazioni mi pare evidente che senza questo intervento dei militari ad essere coinvolta poteva essere l’ennesima donna.
A lei sono rivolti i messaggi di solidarietà di molti utenti, sui social.