Gli studenti di Unicusano contro Report e Sigfrido Ranucci. L’ennesima puntata contro l’Università Niccolò Cusano, i metodi e i messaggi che vengono diffusi sulla facilità con cui si consegue una laurea in questa università non lo sopportano più. “Dicono e raccontano cose non vere e noi siamo stanchi di essere denigrati in questo modo, non è giusto qui ci sono migliaia di ragazzi che sudano e studiano sui libri ogni giorno”, il concetto espresso dai ragazzi.

Non è bastata la prima puntata e la loro replica alla trasmissione della Rai, ora anche con la seconda puntata Report ha ridisegnato le stesse cose, con aggiunte che proprio non sono andate giù all’Associazione degli studenti dell’Università Niccolò Cusano. A parlare per loro è Pietro Battaglia, presidente dell’Associazione “Noi siamo Cusano” che ha annunciato e confermato l’invio di una raccomandata alla Rai e a Report nella quale si chiede la possibilità di essere intervistati e spiegare la loro versione.

Studenti di Cusano contro Report. “C’è un doppio controllo sugli esami”

Dopo l’ennesimo servizio di Report, il conduttore Ranucci ha fatto un altro attacco sempre di più alla classe studentesca“, spiega Battaglia che poi cerca di andare in profondità e spiegare come si svolgono gli esami per davvero, cosa che Report ha fatto capire sia molto più facile di quello che sembra, ma non è così.

Mi vorrei soffermare – ha spiegato Pietro Battaglia sulle dichiarazioni del famoso tutor e degli studenti. Sulle dichiarazioni inerenti alle garanzie formative che si possono recuperare facilmente cercando risposte su altri dispositivi è totalmente falso, l’esame ha un doppio sistema di controllo, uno è il “Sav” un programma creato e sviluppato dalla stessa Cusano e che usano anche altre università. Viene attivato all’inizio della prova esame e non ti permette di navigare al di fuori della pagina dell’esame e non puoi fare nient’altro su altri dispositivi, non solo ci sono professore e assistenti che controllano video e audio, controllano anche che lo studente che sta facendo l’esame non guardi fuori dallo schermo, tanto che c’è attenzione perfino all’inquadratura del viso e e del corpo“.

E sullo studente che ha contattato Report dicendo che ci sono delle facilitazioni e che lui stesso abbia lasciato Cusano per la troppa facilità con cui sosteneva l’esame, Battaglia replica: “Dubito sia un mio collega, noi abbiamo raccolto dati e ci sono 2000 studenti che non riescono a superare gli esami perché non sono così facili. Mi sembra strano che Report sia stato contattato da uno studente per la facilità esami a crocette che tra l’altro sono validati e autorizzati dal Ministero. Dice che gli esami vengono preparati prima, ma quello a cui fa riferimento sono delle simulazioni che si svolgono in tutte le università tradizionali, anche pubbliche e servono per capire se hai delle carenze o meno. Noi non ci stiamo a queste continue falsità che gettano discredito su quello che facciamo ogni giorno con fatica e sudore”.

Talmente esasperati che diversi studenti avevano deciso di intraprendere delle azioni legali contro Report, ma gli studenti non vogliono anzi vorrebbero essere ascoltati e anche se la stagione di Report è terminata, avere comunque la possibilità di spiegare ed essere intervistati per poi essere inseriti sul sito internet e poi sui social della stessa trasmissione. “Spesso viene fatto anche così, senza aspettare che ricominci la prossima stagione“, ha detto Pietro Battaglia che chiede solo vengano ascoltati gli studenti o lui stesso in rappresentanza dei suoi colleghi.

Il testo della raccomandata inviata a Rai e Report

Gentile Ranucci,

la presente in merito all’ennesimo servizio mandato in onda lunedì 10, sulla vicende dell’Università “Niccolò Cusano”, penso sia nostro obbligo morale, essendo la più grande associazione studentesca universitaria, fare alcune precisazioni. Iniziamo dicendo che, dopo il vostro primo servizio, avevamo chiesto di essere interpellati, visto che rappresentiamo più di 4 mila studenti, ma la nostra richiesta è caduta nel vuoto e non ce ne meravigliamo.

Nel corso dei servizi sulla nostra università, nel primo caso, sono state intervistate delle studentesse a volto coperto con metodi alquanto discutibili, e nella seconda puntata, è stata mandata in onda, una chiamata anonima di uno “pseudo studente” della Cusano, che ha fatto delle dichiarazione davvero bizzarre. Ora noi siamo stanchi di essere attaccati e denigrati in diretta Nazionale, perché la realtà rappresentata dai vostri due servizi, sui percorsi di studi che si svolgono in Niccolò Cusano, sono totalmente distorti e lontani anni luce dalla realtà.

Noi non siamo studenti, né avvantaggiati né figli di papà come ci avete voluto far passare voi, siamo ragazzi, madri e padri di famiglia che fanno tanti sacrifici per permettersi di pagare gli studi e cercare di realizzarsi nella vita. Per l’ennesima volta vi chiediamo la possibilità di rappresentare e dar voce agli studenti, mettendoci la faccia senza problemi, per raccontare cos’é davvero la Niccolò Cusano, senza nasconderci dietro a nulla, perché crediamo che esista ancora un modo serio e sano di fare giornalismo.

Noi siamo a disposizione.