Una buona vittoria portata da parte degli insegnanti che finalmente sono riusciti a firmare il rinnovo del contratto nazionale della scuola.
Erano giorni che la notizia era nell’aria e solo oggi si è avuta la certezza che la firma si potesse concretizzare.
Aumenti e agevolazioni per il prossimo biennio
Tra le cose portate a casa ci sono aumenti da 124 fino a 190 euro e maggiori tutele per i precari. Oltre all’introduzione del lavoro agile e la certificazione dei docenti tutor e orientatori. Solo la Uil ha espresso alcune perplessità e non ha firmato l’accordo.
Grande invece la soddisfazione per il governo, espressa dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, e dal collega della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo.
“Si tratta di un passo fondamentale per il miglioramento delle condizioni di lavoro in un settore cruciale per la crescita del Paese“
Il contratto collettivo nazionale di lavoro per il comparto dell’istruzione e della ricerca coinvolge oltre un milione di dipendenti e prevede aumenti salariali medi mensili di 124 euro per i docenti e di 190 euro per i direttori dei servizi generali e amministrativi. Riconosciuta, poi, al personale precario docente e Ata una maggiore tutela, consentendo la fruizione di tre giorni remunerati di permesso per motivi personali o familiari.
Per il ministro Salvini è una vera vittoria del ‘fare’ di questo governo e non usa mezzi termini per attaccare le opposizioni.
“Mentre il Pd chiacchiera, oggi il ministro dell’Istruzione ha chiuso il contratto della scuola per 1 milione e 200 mila lavoratori; anni di chiacchiere del Pd e della sinistra e in otto mesi arriva un governo con ministro della Lega e chiude un contratto importante per la scuola”
Anche i sindacati festeggiano, per ora
“Importanti acquisizioni per tutti i nostri settori, ora avanti sul prossimo contratto”. Sono le parole di soddisfazione di Gianna Fracassi, segretaria generale della Flc Cgil.
“Dopo una lunga trattativa è stata finalmente sottoscritta l’ipotesi di Contratto Istruzione e Ricerca per il triennio 2019-21 che riguarda un milione e mezzo di lavoratrici e lavoratori della scuola, delle università, degli enti di ricerca e dell’alta formazione artistica e musicale. Il Ccnl, seppur con grosso ritardo sull’effettivo triennio di vigenza, registra acquisizioni importanti per tutto il personale dei nostri settori, sia sul piano salariale che su quello normativo”
Le cose però non finiscono con questo rinnovo che vale solo per il prossimo triennio e nella realtà non compensa del tutto l’aumento dell’inflazione degli ultimi mesi
“Ora la Flc Cgil sarà immediatamente impegnata per rivendicare, a partire dalla prossima legge di bilancio, le risorse necessarie per il prossimo contratto per recuperare l’erosione dei salari dovuta all’inflazione che nei mesi scorsi è arrivata alle due cifre”