Pensione di vecchiaia anticipata a 64 anni nel 2024: i requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia resteranno invariati fino al 2026. Questa è una buona notizia, considerando che successivamente l’età pensionabile sarà adeguata alla speranza di vita, dettata dall’indice ISTAT.
Attualmente, la riforma delle pensioni non è stata ancora definita, per questo motivo è interessante sapere come e quando è possibile anticipare l’uscita a 64 anni di età, senza dover attendere necessariamente i 67 o i 70 anni per poter accedere alla pensione di vecchiaia.
Pensioni di vecchiaia anticipata a 64 anni di età
Per il 2024, i requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia anticipata a 64 anni non saranno modificati. Ciò significa che sarà possibile andare in pensione a 67 anni di età e con almeno 20 anni di contributi versati.
Tuttavia, esiste una categoria di lavoratori che può richiedere una riduzione del requisito anagrafico, consentendo loro di anticipare l’uscita a 64 anni anziché attendere i regolari 67 anni.
In particolare, questa condizione si applica ai contribuenti puri, ovvero coloro che hanno iniziato a maturare un’anzianità contributiva accumulata dopo il 1° gennaio 1996 e, di conseguenza, ricevono una pensione calcolata integralmente con il sistema contributivo. Questa possibilità è anche riservata a coloro che optano per il computo della Gestione separata.
La pensione di vecchiaia contributiva prevede diversi requisiti, tra cui un’età anagrafica, un accumulo contributivo e un criterio economico.
Come avere la pensione a 64 anni?
La pensione di vecchiaia anticipata a 64 anni, spetta ai lavoratori che hanno perfezionato i requisiti di età, di contribuzione e hanno concluso il percorso lavorativo.
È necessario sottolineare che, i requisiti per l’accesso al trattamento anticipato non sono uguali per tutti, ma variano in base all’anzianità contributiva maturata al 31 dicembre 1995. L’INPS per calcolare la pensione adotta un sistema retributivo, calcolo contributivo e sistema misto.
Quali requisiti servono per la pensione di vecchiaia anticipata a 64 anni?
Per coloro che hanno iniziato la carriera lavorativa accumulando una contribuzione utile ai fini contributivi dal 1° gennaio 1996, la pensione di vecchiaia è calcolata con il sistema contributivo, ovvero in base alla contribuzione versata durante l’intero periodo della carriera lavorativa. Non vengono considerati i contributi figurativi, eventuali periodi di sospensione o riduzione lavorativa.
Per accedere alla pensione di vecchiaia anticipata a 64 anni di età, è necessario che i lavoratori considerati “contributivi puri” soddisfino diversi requisiti, tra cui un accumulo contributivo di almeno 20 anni e un assegno previdenziale superiore a 2,8 volte il trattamento minimo.
È importante che data di riferimento dell’anzianità contributiva sia successiva al 1° gennaio 1996. Infatti, questi lavoratori rientrano integralmente nel sistema contributivo.
Attualmente, esiste una bella fetta di lavoratori con una carriera lavorativa maturata nel sistema misto, ovvero divisa tra retributiva e contributiva che non possono accedere all’opzione contributiva. Ciò è dovuto al fatto che per la pensione di vecchiaia anticipata si considera la data successiva al 1° gennaio 1996.
Per questo motivo, i lavoratori sono considerati “contributivi puri” possono richiedere l’accesso alla pensione di vecchiaia anticipata. Questa opzione è disponibile anche per coloro che optano per il computo della Gestione separata.
In quest’ultima ipotesi, se il lavoratore ha maturato un’anzianità contributiva prima del 1996, la liquidazione del trattamento previdenziale viene calcolata integralmente con il sistema contributivo.
Pensione di vecchiaia per lavoratori usuranti e gravosi
Per i lavoratori usuranti e coloro che sono impiegati in attività lavorative a turni notturni e i lavori gravosi, possono accedere alla pensione di vecchiaia:
- con un requisito anagrafico pari a 66 anni e 7 mesi;
- un requisito contributivo pari a un 30 anni di versamenti.
Per i lavoratori privi di un accumulo contributivo alla data del 31 dicembre 1995, ricevono un assegno pari a 1,5 volte il trattamento minimo vitale.
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