È la tuffatrice italiana più vincente di sempre, con oltre 100 medaglie conquistate in carriera. Bolzanina, classe 1985, Tania Cagnotto è una predestinata. Il DNA, del resto, non mente. Un talento naturale, una fuoriclasse inarrivabile, capace di competere e vincere anche contro le temutissime cinesi. Un mix di grazia e tecnica sopraffina, ma con un carattere d’acciaio, capace di reagire e vincere anche nella lotta contro i centesimi. 20 per la precisione quelli che ai giochi di Londra 2012 la relegarono al quarto posto nel trampolino tre metri, dopo la delusione nel sincro con la Dallapè. Da qui la decisone di continuare fino a Rio 2016, per riscattarsi e riprendersi la scena. Per commentare i Mondiali di Fukuoka, Tania Cagnotto è intervenuta in esclusiva a Tag24.
Mondiali di Fukuoka, Cagnotto: “Ecco cosa mi aspetto”
Un primo tuffo, involontario, a soli 3 anni nella fontana del centro sportivo Giulio Onesti a Roma. Campionessa italiana a 13 anni e a 15 la prima delle sue cinque partecipazioni ai giochi olimpici. Il resto è storia. Tania Cagnotto è stata la prima donna italiana ad aver vinto una medaglia mondiale (Montreal 2005) e l’unica ad aver vinto un oro mondiale (Kazan 2015). Stanotte era pronta a seguire i Mondiali di Fukuoka e nei tuffi l’Italia è partita subito alla grande. Chiara Pellacani, che ha già regalato un posto al bel Paese nelle prossime Olimpiadi, ha dato il via alla gara e conquistato la prima finale. In esclusiva a Tag24 Tania Cagnotto ha rivelato cosa si aspetta. “Sono una molto scaramantica – ha esordito la campionessa – quindi non mi sento di fare nomi. Però conosco bene il valore della Nazionale italiana e sono sicura che ognuno dei nostri atleti ha la possibilità di entrare in finale e di strappare il biglietto per le Olimpiadi. L’obiettivo della squadra al momento deve essere solo quello di centrate più finali possibili. Sono fiduciosa”.
Le gare sono già iniziate questa notte, e per quel che riguarda i tuffi si entra da subito nel vivo. “Non è facile prevedere chi potrà portare a casa una medaglia e chi no. È chiaro che le Olimpiadi di Parigi sono l’obiettivo di tutti. La Pellacani ha grandissime possibilità – ha spiegato la Cagnotto – è partita subito come ci si aspettava. Mi aspetto molto anche nel sincro con la Bertocchi. E anche in quello di Tocci e Marsaglia che devono riscattare il risultato di oggi nella gara dal metro. Possiamo fare bene in qualsiasi disciplina”.
Tania Cagnotto, consigli e futuro
Gli occhi sono tutti puntati a Fukuoka. Il Mondiale rappresenta il primo passo verso le Olimpiadi. “Pellacani e Santoro possono ripetersi sicuramente rispetto agli ultimi mondiali. Nella gara sincro misto, dai tre metri, avevano conquistato la medaglia d’argento. Ma come ho già detto io sono fiduciosa anche per tutto il resto della squadra. Qualche consiglio? Di gare ne ho fatte tante – ha continuato la l’ex tuffatrice – so bene cosa si prova. Non riuscivo praticamente mai a godermi quello che stavo facendo. Provavo stress, agitazione e sentivo tanta pressione e aspettative su di me. Oggi a questi ragazzi direi solo di divertirsi, cercando di godersi la loro gara. Resta un gioco e sicuramente hanno dato il massimo per essere dove sono. Gli auguro di raggiungere i risultati che si sono prefissati e di rendere orgogliosa l’Italia“.
Lontano dal trampolino, invece, una vita semplice: un marito, gli amici di sempre e due figlie, l’ultima arrivata a sorpresa mentre accarezzava l’idea di tornare a Tokyo insieme all’amica Francesca Dallapé. Quindi il ritiro definitivo, a 35 anni. “La passione ovviamente è rimasta – ha detto a Tag24 – anche se ho cambiato radicalmente vita. Le mie figlie in questo momento sono l’assoluta priorità. Il tempo per seguire anche i tuffi è veramente poco. Il futuro? Non so se mi vedo nelle vesti di allenatrice sinceramente. Per ora collaboro con la federazione – ha continuato la campionessa – ma più che altro mi occupo dell’aspetto psicologico. Sono vicino ai ragazzi che affrontano le gare, con relative ansie e paure. Gli do consigli su come gestire la pressione avendo fatto tante gare. Vorrei fare un master per diventare mental coach così da poter associare lo studio all’esperienza e avere qualche competenza in più” ha concluso la Cagnotto.