Conduttore, attore e adesso anche regista. Arrivato ai 66 anni, Claudio Bisio ha deciso di cambiare rotta e intraprendere un nuovo percorso. Sembra proprio che il presentatore di Zelig non abbia nessuna voglia di ritirarsi dalle scene e così, arriva al cinema con il suo primo film “L’ultima volta che siamo stati bambini”.

Claudio Bisio debutta come regista del film “L’ultima volta che siamo stati bambini”

Da tutti conosciuto come attore e maggiormente come lo storico conduttore di Zelig, oggi Claudio Bisio diventa un regista mettendosi alla prova con il film “L’ultima volta che siamo stati bambini”. Da poco operato all’anca, ancora supportato dalle stampelle, il presentatore non perde tempo e il 20 luglio il suo nuovo progetto sarà presentato al Giffoni Film Festival.

Uscirà, invece, nelle sale cinematografiche il 16 ottobre 2023. Il film è la storia di tre bambini che partono a piedi da Roma alla ricerca dell’amico ebreo scomparso, portato via dai tedeschi. Quindi il tema principale è la Shoah a cui poi si riallacciano l’amore, l’amicizia, l’infanzia e tante piccola sfaccettature.

Si tratta di un viaggio doppio dove i bambini perdono l’innocenza e gli adulti la fede. Lo ha riferito il regista in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera spiegando:

Spero che questo aspetto venga colto. Non mi piacciono le storie scontate, con il cattivo che diventa buono nel finale.

“Un nuovo capitolo della mia vita”

Claudio Bisio sembra rinato e non solo per l’operazione all’anca che lo ha rimesso in sesto ma anche e soprattutto per il suo nuovo progetto lavorativo.

Sto affrontando la terza parte della mia vita. Da attore ho cominciato da un po’ a recitare ruoli da padre. Mi sono detto: prima che mi propongano ruoli da nonno, devo trovare qualche alternativa. Non pensavo alla regia ma alla produzione, visto che ho fondato, con mia moglie, Sandra Bonzi, una società, Solea. Cercavo storie per realizzare documentari, fiction, lungometraggi. Sandra ha letto il libro di Fabio Bartolomei che ha lo stesso titolo del film. Me l’ha consigliato, mi ha fulminato. La leggerezza dei bambini, abbinata ad un tema tragico: Seconda Guerra mondiale, Shoah. Ho acquisito i diritti con l’idea di produrre il film. Ho cercato a lungo un regista. Dopo due o tre risposte interlocutorie, i coproduttori, Massimo Di Rocco per Bartleby e Giampaolo Letta per Medusa, mi hanno proposto la regia. Non esisteva nemmeno una sceneggiatura. Ho preso qualche mese di tempo per studiare, ho accettato. Radunando attorno a me persone amiche e capaci come Italo Petriccione, direttore della fotografia e Leopoldo Pescatore, aiuto regista. È un percorso che dura da 4 anni.

Il ricordo di Claudio Bisio bambino

Anche se siamo soliti vederlo sorridente, determinato e divertente, Claudio Bisio ha vissuto anche alcuni momenti che hanno lasciato il segno. La sua giovinezza è uno di quelli. Infatti, quando aveva appena compiuto venti anni, i suoi genitori si separarono e per lui fu come tornare bambino. Al Corriere Della Sera racconta, lasciandosi trasportare dai ricordi:

Avevo capito che stava accadendo qualcosa di serio in famiglia, decisi di anticipare il servizio militare per poi uscire di casa, mantenendomi lavorando. Del resto i miei due figli, Alice e Federico, anni 25 e 27, sono fuori Italia ma la loro base resta questa, il luogo dove sono cresciuti.

Chi sono i figli di Claudio Bisio?

Federico è il primogenito di Claudio Bisio e Alice la seconda figlia, nati entrambi dal matrimonio con Sandra Bonzi, la moglie del regista. Il maschio è un artista, la ragazza, invece studia biologia. Non ci sono molte informazioni sulla loro vita privata, il papà ha sempre cercato di mantenere la famiglia lontana dai riflettori, mantenendo una certa privacy.