È arrivata la decisione del Consiglio di Stato che ha rigettato il ricorso presentato dall’associazione Madonna di Trevignano Ets sugli abusi edilizi presenti all’interno del terreno dei rosari di via Campo delle Rose a Trevignano Romano. Luogo dove il 3 di ogni mese centinaia di persone si radunano per pregare insieme a Maria Giuseppa Scarpulla, meglio conosciuta come Gisella Cardia.
La sentenza, arrivata nella giornata di Mercoledì 12 Luglio, ha dato ragione al Parco di Bracciano e di Martignano e al Comune, che lo scorso 18 Aprile 2023 avevano emesso un’ordinanza di rimozione e di ripristino dei luoghi.
La veggente e suo marito, presidente dell’associazione, rappresentati dall’avvocato Adriano Tortora, dovranno ora rimuovere tutto ciò che si trova all’interno del campo.
E dovranno farlo all’inizio della prossima settimana, indicativamente tra il 17 e il 19 Luglio, quando scadranno i 90 giorni dall’ordinanza del Comune.
Lara Serao, avvocata del Comitato per la Legalità ha commentato così la notizia:
“Siamo soddisfatti del verdetto del Consiglio di Stato, ora i manufatti abusivi dovranno essere rimossi. Crediamo però che si sarebbe potuto arrivare molto prima a questa conclusione muovendosi subito, senza dover attendere tutti questi anni”.
Madonna di Trevignano la decisione del Consiglio di Stato: Gisella dovrà rimuovere tutti i manufatti
L’associazione Madonna di Trevignano si è ora appellata al Consiglio di Stato dopo il rigetto del ricorso da parte del Tribunale amministrativo regionale delle scorse settimane al quale si era rivolto contro l’ordine di demolizione.
La teca con la statua della Madonna, San Michele Arcangelo, il crocefisso e le panche, ossia tutto, tranne la recinzione del terreno oggetto di un altro procedimento dovranno però essere rimossi. Se ciò non avverrà il Comune di Trevignano potrà acquisire il campo, ora proprietà privata.
La sentenza del Consiglio di Stato spiega però che la rimozione dei manufatti “non inibisce lo svolgimento delle funzioni religiose che possono aver luogo nell’area oggetto dell’ordine di ripristino”.
Dunque nel campo dei rosari i raduni di preghiera potranno continuare, ma statue e panche, qualora lo si volesse fare, dovranno essere messe e tolte di volta in volta, non potranno restare lì in modo permanente, per i vincoli paesaggistici dell’intera area.
Dal canto suo Gisella Cardia, che sostiene di avere delle statuette che piangono lacrime e sangue e di vedere la Madonna apparirle per lasciarle da consegnare ai fedeli, ha sempre dichiarato che continuerà ad andare a pregare nel campo il 3 di ogni mese.
L’Associazione di Gisella Cardia critica l’ordinanza del Comune
Le panche in legno, alcune già portate via nelle scorse settimane erano 61 ed erano disposte a semicerchio di fronte alla statua della Madonna, per far accomodare i seguaci.
Le aveva donate un ex fedele, Luigi Avella, che in seguito aveva anche denunciato per truffa la veggente e il marito di questa, Gianni. Avella aveva inoltre donato 123 mila euro, denaro che era stato utilizzato per realizzare la recinzione che delimita il terreno, per acquistare le statue della Madonna, di San Michele Arcangelo e del crocefisso.
L’associazione, rappresentata dall’avvocato Adriano Tortora, critica anche il “clima di odio e violenza” attorno alla Cardia in cui si inserirebbe anche l’ordinanza del Comune di Trevignano, che minaccerebbe principi fondamentali come la libertà religiosa.
Il marito di Gisella Cardia, in veste di presidente dell’associazione Madonna di Trevignano, è certo a questo punto che la rimozione richiesta della statua della Madonnina integri “l’illecito amministrativo di blasfemia”.
Solo il mese scorso anche il Pontefice durante l’intervista a Sua Immagine, il programma di Rai Uno sul mondo cristiano, aveva detto la sua sulle apparizioni mariane, usando parole molto chiare: “Le apparizioni mariane? Non sempre sono vere”. Da parte del Vaticano dunque la posizione è netta, le apparizioni di Trevignano lasciano spazio a così tanti dubbi da non poter definire questi fenomeni come “miracolosi”.