Matteo Renzi spiega alcuni punti della sua azione in un lungo sfogo politico sulla sua e-news, toccando diversi dei temi più scottanti dell’attualità: dalla giustizia a Berlusconi, dal salario minimo al suo posizionamento nel Parlamento.

Il primo argomento toccato dal leader di Italia Viva e quello delle accuse rivolte a Silvio Berlusconi per quanto riguarda i suoi contatti con la Mafia. Tutte «follie» per Matteo Renzi, che così ne parla nel suo discorso:

La Procura di Firenze guidata da Luca Turco ha lavorato per ore e ore sulla tesi di Berlusconi aiutato dalla mafia con le stragi del 1993: per me questa tesi è folle.

Poi, il leader di Italia Viva si sofferma sulle voci che sono circolate ultimamente sul Cavaliere, secondo le quali Berlusconi voleva «far saltare in aria Maurizio Costanzo perché parlava male della Mafia». Il commento di Renzi sul tema non lascia spazio ad interpretazioni.

Penso che siamo fuori dal mondo. Ma ove volessimo accedere a questa tesi assurda Berlusconi non aveva bisogno del tritolo, poteva cambiare i palinsesti; la Tv da cui Costanzo attaccava la mafia era la Tv di Berlusconi.

Matteo Renzi sul tema della giustizia: “Lotto perché ci sia merito dentro la Magistratura”

Altro tema toccato nella carrellata di Matteo Renzi affidata alla sua e-news è quello, attualissimo, della giustizia. La questione è sempre più spinosa e sempre più presente nelle cronache politiche dei giornali italiani, alimentata dalle dichiarazioni del Ministro Nordio. Oggi, anche Matteo Renzi dice la sua, in particolare sul tema della separazione delle carriere:

Qual è la vera separazione delle carriere che voglio? Quella tra magistrati bravi che devono andare avanti e che meritano rispettano e magistrati ideologici che non possono che fare danni al nostro Paese. Per questo lotto: perché ci sia il merito dentro la magistratura.

Il leader di IV non si dice preoccupato delle conseguenze che il suo posizionamento sulla questione porterà a livello di gradimento personale:

Se devo pagare un prezzo personale, lo pago a testa alta. Ma non chiedetemi di diventare un codardo o un ipocrita. Non lo sono mai stato fino ad oggi, non inizierò adesso.

Salario minimo, Renzi: “Proporremo degli emendamenti”

Matteo Renzi affida alle conclusioni il tema del salario minimo, su cui il suo partito ha adottato la linea dell’astensione. L’argomento è anche occasione per ribadire il posizionamento ideologico di Italia Viva nell’emiciclo italiano:

Non abbiamo votato per motivi politici, come abbiamo già spiegato più volte: noi non siamo alleati di Salvini e Meloni e non siamo alleati di Schlein e Conte. Dunque votiamo le leggi che ci convincono, chiunque le proponga, stando al merito ma senza trasformare queste leggi in bandiere della maggioranza o delle opposizioni.

Renzi parla dunque di una proposta «molto diversa» da quella che aveva immaginato il suo partito dopo il JobsAct e le varie misure ispirate all’Industria 4.0. Dunque, per Renzi sarà necessario presentare delle controproposte, concentrandosi in maniera particolare sugli utili dei lavoratori e sui salari del ceto medio:

Faremo emendamenti e cercheremo di migliorare un testo che secondo Landini è l’inizio della rivoluzione sul lavoro. Per me non è così: penso che sarebbe meglio concentrarci come stiamo facendo noi sulla partecipazione dei lavoratori agli utili aumentando gli stipendi al ceto medio.

Infine, la rivendicazione conclusiva: «E gli stipendi al ceto medio in questi anni li abbiamo alzati in modo serio solo noi».