Arriva oggi, dopo settimane di discussione, il parere ufficiale degli esperti sull’aspartame: l’Oms, la più grande autorità mondiale in tema di salute, in uno studio scrive che esso può essere classificato come “probabilmente cancerogeno per l’uomo”. Al tempo stesso però, i professionisti e i membri dell’Organizzazione non variano la quantità massima consigliata.
Aspartame, Oms lo dichiara “probabilmente cancerogeno per l’uomo”. Lo studio
L’aspartame oggi è presente in molti alimenti che consumiamo quotidianamente: si va dalle bibite dietetiche, ai piatti pronti, ai gelati, alle gomme da masticare, ai dentifrici e chi più ne ha più ne metta. Stiamo parlando infatti di un dolcificante artificiale molto utilizzato in Italia e nel resto del mondo.
Nei giorni scorsi esso era stato al centro dell’attenzione per una serie di ricerche che erano uscite in diversi Paesi e che avevano parlato della possibilità che l’aspartame fosse cancerogeno. Ebbene, oggi l’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità, pubblica uno studio in cui conferma quella che fino a pochi giorni fa era solamente un’indiscrezione.
In particolare, i membri dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), (che fa parte dell’Oms), si erano riuniti dal 6 al 13 giugno scorso e per la prima volta avevano parlato della pericolosità dell’aspartame. Dopo il vertice avevano concluso che il dolcificante poteva essere cancerogeno per la salute umana. Così era stato inserito nella categoria gruppo 2b. La notizia viene confermata oggi dallo studio degli esperti dell’Organizzazione mondiale della sanità.
La dose giornaliera consigliata rimane la stessa
Se da una parte quest’ultima dichiarazione dell’Oms allarma la popolazione mondiale, dall’altra è anche bene precisare che, in realtà, gli esperti non ne sconsigliano l’utilizzo. Anzi, la dose giornaliera consigliata rimane sempre la stessa. Il professor Francesco Branca, direttore del Dipartimento di nutrizione, salute e sviluppo dell’Oms, sostiene infatti che con questo studio lui e i suoi colleghi non stanno dicendo alle aziende di ritirare i prodotti con aspartame, né tantomeno stanno consigliando ai consumatori di non consumarne più.
Ecco le parole del dottore in merito a ciò:
Noi non stiamo consigliando alle aziende di ritirare i loro prodotti, ne’ stiamo consigliando ai consumatori di interrompere completamente il loro consumo. […] Servono sicuramente altri studi per chiarire la situazione.
La domanda che a questo punto tutti vi starete facendo è la seguente: qual è allora la dose consigliata? Gli esperti dell’Organizzazione mondiale della sanità e quelli della Fao, l’Agenzia delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, dopo essersi riuniti e aver discusso dei possibili rischi associati all’assunzione di aspartame, hanno confermato il consiglio già in vigore.
I dati raccolti infatti non hanno fornito ai dottori e ai professionisti del settore informazioni sufficienti per modificare la dose di assunzione giornaliera consigliata dal 1981 ad oggi. E quale sarebbe? Vi rispondiamo subito. I dottori consigliano fino ad un massimo di 40 mg di aspartame per 1 kg di peso corporeo.
Le reazioni dell’industria e degli ambientalisti
Se da una parte le industrie dei dolcificanti gioiscono per queste ultime dichiarazioni dell’Oms, dall’altra in molti lamentano il fatto che gli esperti classifichino l’aspartame come “probabilmente cancerogeno per la salute umana” ma non modifichino la dose di assunzione giornaliera o addirittura non vietino l’utilizzo di questa sostanza.
Frances Hunt-Wood, segretario generale dell’Isa, l’International Sweeteners Association ha rilasciato le seguenti dichiarazioni oggi:
L’Oms ha riaffermato ancora una volta la sicurezza dell’aspartame dopo aver condotto una revisione approfondita, completa e scientificamente rigorosa.
Dall’altra parte invece, in particolar modo, a far sentire la propria voce è Camille Dorioz, responsabile della campagna per l’associazione Foodwatch:
L’annuncio dell’Organizzazione mondiale della sanità sull’aspartame ha un sapore amaro perché un dolcificante potenzialmente cancerogeno non deve aver posto nel nostro cibo o nelle nostre bevande.
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