Sciopero attori americani: dopo voci e rumors, il più grande sciopero di attori di Hollywood è diventato realtà e così per la prima volta dal 1960 il sindacato degli sceneggiatori e quello degli attori statunitensi (rispettivamente WGA e SAG-AFTRA) sono in sciopero in contemporanea.
Il consiglio nazionale di SAG-AFTRA ha ufficialmente indetto uno sciopero giovedì 13 luglio contro le principali compagnie cinematografiche e televisive, in quanto i colloqui contrattuali con studi e streamer si sono interrotti senza un accordo il giorno precedente, il 12 luglio. Il direttore esecutivo nazionale del sindacato Duncan Crabtree-Ireland ha affermato che gli incontri in questione hanno lasciato il sindacato “senza altra scelta” se non quella di indire uno sciopero, mentre la presidente del sindacato Fran Drescher – la nota Tata della famosa serie tv anni Novanta – ha affermato che gli studi hanno fatto una offerta “offensiva e irrispettosa dell’incredibile contributo degli attori alla nostra industria“.
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Sciopero attori americani: gli aggiornamenti
Ecco un breve estratto dal lungo discorso che ha fatto la Drescher:
Abbiamo un problema, e lo stiamo sperimentando proprio in questo momento. Questo è un momento molto importante per noi. Sono entrata in questa trattativa con serietà, pensando di poter evitare uno sciopero. La gravità di questa situazione non sfugge a me, al nostro comitato di negoziazione, né ai membri del nostro consiglio. È una cosa molto seria che coinvolge migliaia, se non milioni di persone in tutto il paese e nel mondo, non solo i membri di questo sindacato, ma anche le persone che lavorano in altre industrie. E quindi è con grande tristezza che siamo arrivati a questo bivio. Ma non avevamo scelta. Siamo le vittime qui. Siamo vittime di un’entità molto avida. Sono scioccata dal modo in cui le persone con cui abbiamo lavorato finora ci stanno trattando. Non posso crederci, onestamente: quanto siamo distanti su così tante cose. Si dichiarano poveri, si lamentano di perdere denaro a destra e sinistra, quando danno centinaia di milioni di dollari ai loro CEO. È disgustoso. Vergogna, vergogna a tutti loro!
Cosa succede ora?
A partire da domattina alle 9, gli attori cominceranno a picchettare gli studios. Secondo le regole del sindacato, non potranno fare praticamente altro che picchettare per tutta la durata dello sciopero. Buona parte delle produzioni statunitensi, televisive e cinematografiche, si è fermata nel corso degli ultimi due mesi a causa dello sciopero degli sceneggiatori. Ma con questo secondo sciopero, adesso tutte le produzioni saranno costrette a chiudere, anche quelle che avevano continuato a lavorare, limitandosi a non far partecipare gli sceneggiatori sul set.
Questo potrebbe causare rapidamente un deciso calo in borsa per i più grandi studios ed anche per gli streamer (Netflix, non a caso, ha perso nella sola giornata di oggi il 3.5 per cento in seguito all’annuncio dello sciopero).
Inoltre non potendo partecipare, potrebbero saltare molti panel del San Diego Comic-Con, inoltre potrebbero slittare anche le premiazioni degli Emmy Awards, le cui candidature sono state annunciate solo qualche ora fa. Potrebbero esserci disagi anche per il Festival di Venezia, il Toronto International Film Festival, Telluride, il New York Film Festival.
Infine, salvo i film la cui uscita è imminente come Barbie e Oppenheimer o serie tv come Fondazione, la promozione di tutte le prossime uscite sarà fatta senza gli attori. Questo potrebbe costringere produzioni e piattaforme a rinviare le date di uscita di film e serie tv, stravolgendo tutto il calendario.
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