Come per Emanuela Orlandi, sono passati 40 anni anche dalla scomparsa di Mirella Gregori che svanì nel nulla il 7 maggio 1983. Del mistero si è parlato a “Gazzetta ladra” su Radio Cusano Campus con Fabio Camillacci & Lorenzo Capezzuoli Ranchi, dove è intervenuta Maria Antonietta Gregori, la sorella di Mirella.
Antonietta Gregori cerca ancora la verità per sua sorella
Una richiesta precisa quella di Antonietta Gregori. Il caso della giovane è spesso, per non dire sempre, accompagnato dal caso di un’altra giovane romana scomparsa nel 1983: Emanuela Orlandi. Dalla famiglia Gregori adesso una richiesta: separate i due casi. Al microfono di Fabio Camillacci e Lorenzo Capezzuoli Ranchi, Antonietta Gregori ha ribadito le sue speranze nei confronti della possibile costituzione di una Commissione bicamerale di inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori.
“È la prima volta che le istituzioni si interessano finalmente della scomparsa di mia sorella, quindi mi auguro che la Commissione parlamentare d’inchiesta porti a qualche risultato. Una Commissione che purtroppo stenta a decollare; mi auguro che facciano presto e soprattutto spero che le due inchieste parlamentari siano separate perché il fatto di aver accomunato la scomparsa di Emanuela Orlandi a quella di Mirella ci ha soltanto danneggiato in questi lunghi 40 anni. Le due storie sono diverse e spero che indagando bene lo capiscano anche le autorità competenti”.
“Con gli Orlandi ci siamo sempre voluti bene”
Nessuna frizione con la famiglia Orlandi, ribadisce Maria Antonietta:
“Per carità, con Pietro Orlandi e il resto della sua famiglia ci siamo sempre voluti bene; purtroppo però Mirella è stata sempre la coda di Emanuela. Sono scomparse due ragazze innocenti di 15 anni e credo che abbiano diritto entrambe a essere portate allo stesso livello. Inoltre, mi auguro che la Procura di Roma riapra l’inchiesta su Mirella così come ha fatto per Emanuela Orlandi. Posso dirvi che su questo con il mio avvocato Nicodemo Gentile, presidente di Penelope Italia, stiamo improntando una forzata riapertura dell’inchiesta sulla scomparsa di mia sorella. Anche perché abbiamo dei nuovi elementi che non furono vagliati all’epoca o che non vennero approfonditi bene”.