Superbonus, con la cessione dei crediti d’imposta e lo sconto in fattura bloccati, il governo studia delle soluzioni per gli esodati. Questi ultimi sono i contribuenti, le imprese e i professionisti che avevano dato il via a interventi di ristrutturazione degli immobili contando sul beneficio dei bonus edilizi, salvo poi ritrovarsi con i cantieri e i lavori bloccati per via degli interventi normativi che si sono susseguiti nell’ultimo anno e mezzo.

Si tratta di un periodo così ampio perché le soluzioni che starebbe per mettere in campo il governo includerebbero delle salvaguardie a decreti legge risalenti già al governo di Mario Draghi. In particolare, le strette alle quali l’esecutivo dovrebbe mettere una pezza risalgono già al decreto 4 del 2022, quando sconti in fattura e cessione dei crediti avevano subito i primi restringimenti rispetto alla libera circolazione del primo periodo dei bonus edilizi.

Superbonus, con cessione crediti e sconto in fattura bloccati: il governo studia soluzioni per gli esodati

Nuovi interventi normativi potrebbero arrivare presto a tutelare i cosiddetti “esodati del superbonus”, ovvero dei contribuenti che abbiano fatto dei lavori di ristrutturazione sui propri immobili in buona fede, in particolare su unità abitative adibite come prima casa. Dopo le varie proteste che sono si sono susseguite negli ultimi mesi nelle varie città italiane e al ministero dell’Economia da parte di chi si senta danneggiato dalla chiusura della cessione dei crediti d’imposta e dello sconto in fattura, sembrerebbe che il governo sia intenzionato a prevedere delle salvaguardie per i soggetti danneggiati. Gli interventi normativi andrebbero a favore dei contribuenti, delle imprese e dei professionisti danneggiati già dalle restrizioni della cessione dei crediti d’imposta del decreto legge numero 4 del 2022, adottato dall’allora governo di Mario Draghi per contrastare una circolazione che stava andando oltre i paletti antifrode della normativa adottata con il decreto del novembre precedente.

Gli interventi che il governo potrebbe mettere a punto per gli esodati del superbonus riguarderebbero i lavori iniziati prima del decreto 4 di inizio 2022, o con la certificazione asseverata dei inizio dei lavori (Cilas) risalente a un anno e mezzo fa.

Senza sconto in fattura e cessione crediti, ecco chi sono gli esodati e i danneggiati del superbonus

Tali lavori, nelle prospettive di salvaguardia degli esodati del superbonus, consentirebbero la circolazione piena dei crediti mediante la cessione o l’applicazione dello sconto in fattura. Ma si tratterebbe di un allentamento dei vincoli che sarebbe limitato sia nel periodo di applicazione che per la platea attesa alle nuove agevolazioni. Si parla di misure selettive e mirate per una parte della popolazione, dei professionisti e delle imprese che abbiano subito i maggiori danni dai vincoli alla circolazione dei crediti d’imposta. I contribuenti perché non sono riusciti a rientrare facilmente degli investimenti e delle spese effettuate per i lavori del superbonus, le imprese e i professionisti perché danneggiati dal blocco dei cantieri e dei lavori. Entrambe le platee in tutto questo tempo hanno corso e corrono un doppio rischio: per le imprese il rischio dei fallimenti, per i contribuenti la confisca dell’immobile.

Bonus 110%, arriverà la proroga di almeno sei mesi?

Ed è proprio in questo contesto che dovrebbe intervenire il governo per salvaguardare i danneggiati dai bonus edilizi. Si tratterebbe di una specie di moratoria per bloccare il fallimento delle imprese e i pignoramenti a carico dei contribuenti e proprietari degli immobili oggetto di interventi edilizi. Contemporaneamente, l’Associazione nazionale dei costruttori edili (Ance) sta chiedendo una proroga del superbonus per la durata di almeno sei mesi. Si tratterebbe di avere maggiore tempo a disposizione per terminare i lavori ed effettuare i bonifici parlanti a copertura delle spese, in modo che i cantieri possano andare avanti con il massimo del beneficio fiscale.