Una nuova terapia anticorpale si è dimostrata in grado di bloccare la proteina infiammatoria, riducendo le lesioni causate dall’endometriosi.
Questa cura dà una speranza a tutte le donne che soffrono di questa patologia dolorosa e debilitante. Vediamo i dettagli.
Che cos’è l’endometriosi?
Nel caso dell’endometriosi, gli aggregati cellulari simili al rivestimento uterino che si trovano all’interno dell’utero, compaiono dall’esterno della cavità uterina.
I medici si riferiscono a queste isole cellulari come focolai di endometriosi. A seconda della posizione, distinguono tre grandi gruppi di endometriosi:
- Endometriosi genitalis interna: focolai di endometriosi all’interno dello strato muscolare della parete dell’utero (miometrio). Si parla in questo caso di adenomiosi uterina. Questo gruppo comprende anche focolai nelle tube di Falloppio.
- Endometriosi genitalis esterna: questa è la forma più comune della malattia. Si tratta di focolai di endometriosi nell’area genitale (nella piccola pelvi) ma al di fuori dell’utero. Ad esempio nelle ovaie, sui legamenti dell’utero o nel cul-de-sac (cavità tra l’utero e il retto).
- Endometriosi extragenitalis: focolai di endometriosi al di fuori dell’area digitale, ad esempio nell’intestino (endometriosi intestinale), nella vescica, negli ureteri o – molto raramente – nei polmoni, nel cervello, nella milza o nello scheletro.
Da dove dipende il dolore dell’endometriosi?
I focolai dell’endometriosi dipendono dall’ormone estrogeno e si comportano come il rivestimento dell’utero (endometrio) all’interno della cavità uterina: alternativamente si accumulano e si rompono durante il ciclo mestruale o si liberano nuovamente (con un piccolo sanguinamento).
In molti casi, per esempio, i resti di tessuto e il sangue dai focolai di endometriosi portano a infiammazioni e aderenze, e questo causa dolore intenso. Inoltre, a volte si formano delle cisti, dette cisti cioccolato, ad esempio sulle ovaie. Queste cisti contengono sangue mestruale, prodotto dalle cellule endometriali che si comportano proprio come se si trovassero nella loro sede naturale, l’utero.
Endometriosi, clicca qui per leggere un’intervista esclusiva.
La nuova cura contro l’endometriosi, in cosa consiste
Gli scienziati hanno scoperto una nuova molecola AMY109, un anticorpo “a lunga durata d’azione” che si lega e blocca la segnalazione dell’anticorpo IL-8.
Questa terapia è in grado di ridurre in maniera significativa il volume delle lesioni e dei marcatori della fibrosi, di conseguenza anche il dolore diminuisce.
Sarebbe sufficiente fare un’iniezione al mese per ottenere buoni risultati. Durante la ricerca, dopo sei mesi, AMY109 ha ridotto per buona parte le lesioni prodotte dall’endometriosi.
La terapia dell’endometriosi dipende sempre dall’entità dei sintomi. L’endometriosi che viene scoperta per caso e non causa alcun problema non richiede necessariamente un trattamento. Tuttavia, le situazioni in cui è consigliabile il trattamento sono:
- Dolore persistente
- Desiderio di avere figli
- Disturbo della funzione di un organo (come l’ovaio, l’uretere, l’intestino) causato da focolai di endometriosi.
L’aspetto del trattamento dell’endometriosi nei singoli casi dipende da diversi fattori. Oltre all’entità dei sintomi, giocano un ruolo anche la posizione dei focolai e l’età della donna. Quando si pianifica la terapia, il medico tiene anche conto se il paziente desidera o meno avere figli.
Anche la terapia psicosomatica è utile: i problemi emotivi e lo stress psicosociale aumentano il dolore in alcune donne. In alcuni casi si verifica un circolo vizioso che riduce significativamente la qualità della vita del paziente.
Il supporto e la consulenza precoci, ad esempio da parte di uno psicologo, terapista del dolore o consulente sessuale, possono contrastare i sintomi psicosomatici.
Alcune donne si sottopongono anche ad intervento. Lo scopo di un’operazione è rimuovere le isole sparse dell’endometrio il più completamente possibile. I medici rimuovono i focolai di endometriosi usando un laser, corrente elettrica o bisturi. A volte è anche necessario asportare parte degli organi interessati.
Se la nuova cura dovesse avere successo, si aiuteranno in modo concreto le tantissime donne che soffrono di questa dolorosa patologia.