Ormai è una guerra su più fronti tra la politica e la magistratura, anche l’artiglieria pesante di Italia Viva è entrata in trincea.

Il leader Matteo Renzi dai suoi profili social si è scagliato contro la procura di Firenze accusandola di vanità e di inseguire solo la ‘visibilità mediatica’.

Renzi difende il buon nome di Silvio Berlusconi

L’occasione di attaccare la procura fiorentina arriva nel giorno della notizia di una perquisizione negli uffici di Marcello Dell’Utri, proprio in conseguenza delle indagini sulle stragi del ’93.

Una presa di posizione quella del leader di Italia Viva che sembra rappresentare un ulteriore passo verso una fusione con Forza Italia. Tanti sono sono gli indizi che piano ci crediamo, comprese tutte le volte che Italia Viva ha votato con la maggioranza.

Ne prendiamo tre, il primo indizio è stato il mancato accordo con Carlo Calenda per il partito unico. Il secondo sono le voci che vorrebbero Rosato molto vicino al partito guidato da Tajani. E se tre indizi fanno una prova, la difesa d’ufficio via Twitter da parte di Renzi è proprio quel terzo indizio che cercavamo.

Procura di Firenze pensasse ai reati di oggi, non a scrivere la storia

Quella di Renzi è una ponderata decisione di agire che rappresenta anche un posizionamento politico senza mezzi termini. Quando si schiererà definitivamente con la destra lo scopriremo presto.

“Lo stesso ufficio che anziché occuparsi dei reati commessi a Firenze nel 2023 sogna di riscrivere la storia di trent’anni fa. Mai vista una Procura più delegittimata e squalificata: inseguono il fantasma di Berlusconi e non toccano il racket delle occupazioni abusive”.