Taiwan non ritiene “inevitabile” uno scontro armato con la Cina nonostante la Repubblica popolare continui ad affermare, e pretendere la sua sovranità sull’isola. Ciò nonostante Taipei, riporta l’AGI, accoglie favorevolmente il comunicato emesso dal summit della Nato che ha criticato le “ambizioni e politiche coercitive” adottate dalla Cina, suscitando l’irritazione di Pechino. Questa posizione è stata espressa dal ministro degli Affari Esteri di Taiwan, Joseph Wu, durante un’intervista a France 24, trasmessa in concomitanza con le recenti tensioni che circondano l’isola, dove le incursioni di aerei militari cinesi sono aumentate, anche durante il vertice dell’Alleanza Atlantica tenutosi di recente a Vilnius, in Lituania.

Joseph Wu: Taiwan la guerra sarebbe un disastro

Il ministro Wu ha commentato che la Nato ha “riconosciuto la realtà” e ha affermato che sta adottando l’approccio appropriato nei confronti della Cina. Ha inoltre aggiunto che una guerra su Taiwan sarebbe “un disastro” per l’intero mondo. A testimonianza di questo, il Ministro ha citato ragioni di diversa natura, legate al commercio globale e alla produzione di chip di fascia alta sull’isola che rappresenta circa il 90% della produzione mondiale. Ecco perché, nonostante la crescente pressione militare da parte di Pechino, il ministro degli Affari Esteri di Taiwan ha dichiarato di non vedere segnali imminenti di azioni militari da parte della Cina: motivo per cui la guerra – al momento – viene considerata non inevitabile.

Wu, inoltre, ha anche menzionato la cooperazione militare tra Cina e Russia, sottolineando che nonostante il conflitto in Ucraina, la Russia rimane molto attiva nell’Estremo Oriente. Negli ultimi giorni, la Cina ha intensificato la pressione militare sull’isola e per Taipei, Pechino sta conducendo ampie esercitazioni. In risposta alla domanda se l’aumento delle tensioni intorno a Taiwan possa essere un messaggio alla Nato per non interferire sulla questione di Taiwan, il portavoce del ministero degli Affari Esteri cinese, Wang Wenbin, ha ribadito che Taiwan è una “parte inalienabile” del territorio cinese e che la volontà del popolo cinese di preservare la sovranità nazionale e l’integrità territoriale è “incrollabile”.

L’asse russo

Tornando al fronte della guerra in Ucraina, Cina e Russia hanno appena confermato l’appoggio vicendevoli sugli interessi reciproci. È emerso in seno ad un incontro tenutosi tra il direttore della Commissione Affari Esteri del Partito Comunista Cinese, Wang Yi, ed il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov. Queste, riporta l’AGI, le parole di Wang:

Cina e Russia si sostengono fermamente a vicenda sulla salvaguardia degli interessi legittimi, aderiscono alla coesistenza armoniosa e alla cooperazione vantaggiosa per tutti e promuovono la multi polarizzazione mondiale e la democratizzazione delle relazioni internazionali

Cina ed Usa intensificano i bilaterali

Tutto questo mentre Cina e Usa, seppure nella riconoscenza della complessità, stanno intensificando gli sforzi diplomatici con nuovi incontri bilaterali. Proprio in queste ore, a Giacarta, si sta tenendo un incontro tra il segretario di Stato americano Antony Blinken e il capo della diplomazia cinese Wang Yi, a margine del vertice Asean nella capitale indonesiana. È Il secondo incontro tra i due in meno di un mese, dopo la visita a Pechino di Blinken del 18 e 19 giugno scorsi, quando Blinken incontrò lo stesso direttore della Commissione Affari Esteri del Partito Comunista Cinese, oltre al ministro degli Esteri Qin Gang, e al presidente cinese, Xi Jinping.