È un’estate bollente per la Lega Serie A. Il calcio italiano e più in generale quello europeo è in fase di ristrutturazione e le sirene continue che arrivano dall’Arabia Saudita stanno condizionando la sessione estiva di calciomercato. Intanto in Via Rosellini si discute del futuro e tiene banco la questione diritti tv. Le trattative vanno avanti, ma all’asta nessuno ha offerto i soldi che i club si aspettavano. E nel frattempo dall’Antitrust è arrivata una multa salatissima per Tim e Dazn rispetto al triennio 2021/24.
Multe a Tim e Dazn
I tifosi sono concentrati sul mercato e quotidianamente aspettano di capire chi sarà il prossimo obiettivo a finire nel mirino dell’Arabia Saudita. I club intanto hanno aperto i battenti, quasi tutte le squadre sono già in ritiro e hanno iniziato la preparazione in vista dell’inizio del campionato. La prossima stagione è alle porte, tra poco si entrerà nel vivo. Intanto, sullo sfondo, la Lega Serie A è al lavoro e continua a trattare con svariate emittenti per l’assegnazione dei diritti TV a partire dalla stagione 2024/25. Per quest’anno tutto resterà ancora invariato, sia chiaro, con tre gare su Sky e l’intero pacchetto disponibile su DAZN, salvo accordi interni, al momento difficili da ipotizzare, che potrebbero arrivare sul gong finale tra le parti. L’ultimo incontro con Sky, Dazn e Mediaset, andato in scena venerdì scorso, si è concluso con l’ennesima fumata grigia. In ballo c’è il futuro del calcio italiano.
E mentre si programma il futuro, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha lavorato sul presente e sul passato. Questa mattina infatti l’Antitrust ha emesso una multa molto salata nei confronti di Dazn e Tim, in riferimento al triennio 2021724. Si tratta di un’ammenda di 7 milioni di euro per DAZN e di 760mila euro Tim. Le due aziende, secondo l’authority, si sono accordate sui diritti tv del campionato di calcio 2021-2024. In particolare, è stata contestata l’esclusiva messa in atto tra il luglio e l’agosto 2021. La contestazione mossa da AgCom è legata all’accordo che prevedeva l’esclusiva per Tim e il divieto di partnership con broadcast e tv concorrenti. Una regola infranta nel luglio 2021 e poi fermata ad inizio di agosto, quando l’Antitrust, dopo essersi immediatamente accortasi dell’infrazione, era intervenuta facendo interrompere l’applicazione delle clausole che non permettevano un’equa concorrenza e facendo stipulare un nuovo contratto. Ora l’istruttoria è stata chiusa e la multa è stata comminata.
Le motivazioni dell’Antitrust
Il punto focale su cui si basa la multa, si legge nelle motivazioni, è quello relativo al fatto che Tim “ha commercializzato un’offerta in bundle non replicabile dai suoi concorrenti, comprensiva dei contenuti di TimVision e di Dazn e del servizio di connettività”. Questo meccanismo induceva a “sottrarre ai concorrenti di Tim, attivi nei mercati delle comunicazioni elettroniche, la possibilità di associare ai propri servizi di connettività contenuti di particolare pregio, come i diritti per la visione delle partite del campionato di Serie A per il triennio 2021-2024”.
Per questo, subito dopo essersi resa conto di quanto stava avvenendo, l’Antitrust è intervenuta, bloccando questo modus operandi e imponendo un nuovo contratto. Il nuovo accordo cancellava “l’esclusiva a favore di Tim e il divieto di partnership con i suoi concorrenti nel settore delle telecomunicazioni”. Da quel momento però, è partita un’istruttoria, ormai conclusa, che ha portato alle multe stabilite in data odierna “in base ai ricavi derivanti alle due società dalla commercializzazione dei diritti televisivi per la stagione 2021-2022”. Questo è ciò che si legge nel comunicato diramato da AgCom rispetto alle multe milionarie inflitte a Tim e Dazn.