50 nuovi migranti hanno ricevuto i soccorsi al largo di Lampedusa e sono stati subito accompagnati in direzione Reggio Calabria: tra loro c’era anche un bambino di 4 anni, morto tra le braccia di sua madre.
Il cadavere è arrivato sulle coste del capoluogo calabrese a bordo della nave Dattilo della guardia costiera. I passeggeri, compresi gli ultimi soccorsi in mare, erano complessivamente 800. I 750 restanti provengono dall’hotspot di Lampedusa, con la struttura ancora alle prese con le manovre di alleggerimento.
Una volta ultimate le operazioni di sbarco, coordinate dalla prefettura di Reggio Calabria, i migranti verranno smistati nelle rispettive destinazioni.
Un bambino morto tra i migranti sbarcati a Reggio Calabria: chiesta assistenza psicologica per la madre
550 persone tra le 800 saranno prima accompagnate al centro di prima accoglienza della scuola “Boccioni” di Gallico, poi trasferite in altre regioni. La loro ripartizione sarà regolata dalle nuove norme del ministero dell’Interno. Gli altri 250 migranti sulla Dattilo, una volta completate le operazioni sul molo, verranno accompagnati al porto di Messina.
Intanto, però, i soccorritori sono impegnati a gestire la situazione del bambino ritrovato morto tra gli ultimi profughi soccorsi. La prefettura calabrese ha chiesto immediatamente assistenza psicologica per la madre, in stato di shock e ancora con il bimbo con sé.
Restano sconosciute le cause del decesso. Secondo le prime ricostruzioni, la donna e il bambino sono di origine subsahariana, probabilmente nigeriani. Hanno ricevuto soccorso in mare nella zona di Lampedusa: erano a bordo di un’imbarcazione di fortuna, insieme ad un’altra cinquantina di persone. Il barchino è naufragato al largo dell’isola.
Sul tavolo l’opzione di ulteriori accertamenti da parte delle forze dell’ordine e della magistratura. Per eseguire i controlli di rito, la polizia ha chiesto il permesso di sequestrare la salma e disporre l’autopsia.