A livello globale e in particolar modo in Occidente, con le politiche europee adottate per la transizione energetica, le terre rare hanno assunto, negli ultimi anni, un ruolo fondamentale per lo sviluppo tecnologico.

Indispensabili e fondamentali per intere filiere industriali, in particolar modo per la produzione tecnologica legata alla transizione energetica, molti stati tentano di sviluppare politiche di approvvigionamento necessarie per garantire idonei livelli di approvvigionamento.

Le terre rare si sono trasformate, in pochi decenni, da quasi perfette sconosciute in vere e proprie risorse strategiche in grado d’influenzare la geo-politica internazionale.

Terre rare, domanda mondiale in crescita:

Una delle problematiche, legate alle terre rare, è la loro scarsa concentrazione in singoli depositi.

Esistono pochi siti estrattivi al mondo con concentrazioni molto elevate, al contrario, in molti siti estrattivi ora in uso le terre rare sono presenti con bassa concentrazione nella crosta terrestre.

Questo significa che, individuato un sito per l’estrazione, si dovrà verificare a priori, con opportune analisi di campionamento, quanta concentrazione di terre rare è presente nel suolo.

In seguito bisognerà procedere con le opportune analisi costi / benefici, per valutarne l’effettiva validità economica del sito individuato.

Alcune volte, considerata la bassa concentrazione di terre rare nel suolo, il sito estrattivo può essere addirittura economicamente svantaggioso in quanto, per estrarre modeste quantità dei preziosi elementi chimici, bisognerà provvedere alla lavorazione di enormi quantità di terreno; con costi di manodopera ed energetici nettamente superiori ai ricavi ottenuti dalla vendita delle terre rare estratte.

Le difficoltà di estrazione, dovute principalmente alla bassa concentrazione degli fondamentali elementi chimici nella crosta terrestre, la presenza di un numero limitato di giacimenti attivi a livello globale e pochi paesi che detengono una grande quota delle risorse mondiali; determinano molte criticità.

Siti per l’estrazione in numero esiguo:

Uno dei fattori, che determina un costo relativamente elevato delle terre rare, è il limitato numero di siti estrattivi; con idonee concentrazioni.

Attraverso la vagliatura del terreno, che permette di separare le terre rare dai detriti, è possibile procedere all’estrazione dei preziosi elementi chimici con tecniche molto simili a quelle ampiamente utilizzate per la ricerca e l’estrazione dei minerali.

Le miniere ora in uso, per l’estrazione dei minerali, sono dei siti perfetti per l’estrazione, qualora le concentrazioni siano tali da giustificare i costi di estrazione, dei preziosi elementi chimici fondamentali per l’industria.

Lo sfruttamento di miniere, per l’estrazione dei minerali, già attive permette sia un risparmio di risorse economiche, non dovendo svolgere analisi idonee alla ricerca dei nuovi siti per l’estrazione. Sia un notevole risparmio temporale legato alle operazioni preliminari da svolgere, su un nuovo sito, prima di poter essere pienamente operativo per la fase di estrazione.

Estrazione di quantità limitate:

A livello globale, pochi siti estrattivi registrano una concentrazione di terre rare molto elevata.

Nella maggior parte dei casi, le terre rare hanno una bassa concentrazione nella crosta terrestre.

Facilmente possono essere individuate modeste concentrazioni di terre rare in svariati siti; ma la loro concentrazione, non è sufficiente per compensare i costi necessari per le attività di estrazione.

Per questo motivo, le nazioni che vantano siti per l’estrazione con concentrazioni maggiori, sono in grado sia d’influenzare il costo delle fondamentali materie prime; sia di gestire il monopolio, con particolare interesse verso le proprie finanze.

  • Cina                                              37% delle risorse mondiali
  • Brasile e Vietnam                      18% delle risorse mondiali
  • Russia                                          15% delle risorse mondiali
  • Resto del mondo                       12% delle risorse mondiali

Con il 37% delle risorse mondiali dei fondamentali elementi chimici, concentrate nei siti estrattivi della Cina, il dragone è in grado d’influenzare la geo-politica globale.

Impatto ambientale:

I grandi impianti di estrazione, producono enormi quantità di sostanze inquinanti.

Dai gas serra prodotti attraverso la combustione dei combustibili fossili, necessari per alimentare le apparecchiature idonee alle attività di estrazione, alle acque di scarto degli impianti di lavorazione; le attività di estrazione delle terre rare, possono essere considerate attività con un forte impatto ambientale.

Inoltre, durante le fasi di estrazione, gli elementi classificati come terre rare non sono estratte allo stato puro; bensì sono presenti anche altre impurità, come residui di minerali o altri metalli.

In apposite vasche, contenenti una soluzione di solventi (acido nitrico oppure acido cloridrico), avviene il processo di miscelazione – decantazione con il quale è possibile separare le terre rare dalle impurità.

Essendo i solventi sostanze chimiche, con un forte impatto ambientale e molto pericolose, è opportuno dotare gli impianti di estrazione con idonei serbatoi; per la raccolta e il trattamento delle acque di lavorazione.

Gianni Truini