Stando alle ultime notizie, la rete di protezione che avrebbe dovuto coprire la vasca d’irrigazione in cui, nella giornata di ieri, sono stati trovati morti annegati i due bambini di Manfredonia scomparsi nei giorni precedenti, era bucata. Così i due fratellini, di 6 e 7 anni, sarebbero riusciti ad entrarci dentro, forse mentre giocavano. Lo zio, intanto, ha fatto sapere che “sapevano che era pericoloso”. Sul perché abbiano deciso di recarsi proprio in quel posto dovranno fare chiarezza le indagini. Per oggi alle ore 16 sono in programma i funerali, che si terranno nella Cattedrale di Manfredonia alla presenza del vescovo Moscone.

Le ultime notizie sul caso dei bambini annegati a Manfredonia

Mentre Manfredonia si prepara ad accogliere le esequie (per l’occasione il sindaco, Gianni Rotice, ha proclamato il lutto cittadino), gli inquirenti indagano senza sosta per cercare di ricostruire le esatte dinamiche che avrebbero portato Daniel e Stefan, i due fratellini di origini romene trovati morti annegati, nella vasca d’irrigazione poco lontana da casa loro. Nella giornata di ieri, 12 luglio, poche ore dopo il ritrovamento dei loro corpi, si era ipotizzato che potessero aver deciso di entrarci volontariamente per fare un bagno e cercare un po’ di sollievo dal caldo.

Lo zio ha fatto però sapere che, nonostante la loro giovane età,

sapevano che era pericoloso, che non era una piscina.

La sua ipotesi è che i nipoti si siano avvicinati al bacino, che raccoglie l’acqua piovana da riusare per la coltivazione dei campi adiacenti, mentre giocavano.

Potrebbero essere caduti nel vascone mentre stavano inseguendo le rane – ha riferito al Corriere del Mezzogiorno -. Non erano abituati a fare il bagno nella vasca. Sapevano che andare in quel posto era pericoloso, che non ci potevano andare, per questo giocavano sempre davanti al casolare.

Sabato scorso, aproffittando del riposino pomeridiano dei genitori, erano usciti di casa, facendo perdere le loro tracce. Dopo la denuncia di scomparsa, presentata in serata, erano stati trovati senza vita nell’acqua dai vigili del fuoco, che poco prima avevano rinvenuto, a bordo del vascone, le loro ciabattine. Stando alle ultime notizie, sarebbero riusciti ad entrarci dentro perché la rete di protezione che avrebbe dovuto coprirlo era bucata. Ma quel foro era già lì? È ciò che si chiede chi sta indagando sul caso, cercando di capire se possano essere coinvolte altre persone. Al momento nel registro degli indagati, aperto con l’ipotesi di reato di omicidio colposo, non ci sono iscritti.

“Una tragedia nella tragedia”: le dichiarazioni del sindaco di Manfredonia

Se l’inchiesta dovesse mettere in luce anche la mancata messa in sicurezza della vasca d’irrigazione, situata in contrada Fonterosa,

sarebbe una tragedia nella tragedia,

ha dichiarato il sindaco, che ha già fatto sapere alla famiglia dei due bambini che “non resterà da sola” e che il Comune, per quanto possibile, fornirà loro tutto “il supporto necessario” a superare questo drammatico momento. Dopo la sparizione dei piccoli, tutta la comunità si era spesa per cercare di trovarli. E tutti, alla notizia della loro morte, sono rimasti attoniti, ricordando, forse anche solo per un momento, la tragedia accaduta a qualche chilometro di distanza: quella di Ciccio e Tore.

I due bambini, scomparsi a Gravina di Puglia mentre giocavano fuori dall’abitazione paterna, nel 2006, furono trovati morti dopo 20 mesi dall’inizio delle ricerche all’interno di una cisterna della “casa delle cento stanze”, un rudere abbandonato del centro città. Si era pensato a tutto e gli inquirenti avevano addirittura arrestato (poi si scoprì ingiustamente) il padre: in realtà i bimbi sarebbero caduti mentre giocavano, morendo di stenti perché nessuno fece in tempo ad accorgersene.