La pensione anticipata per 23 categorie di lavoro senza le regole imposte dalla Fornero. Secondo le disposizioni normative contenute nell’articolo 1, commi da 179 a 186, della legge di bilancio 2017 e successive modificazioni e Integrazioni, una vasta platea di beneficiari può accedere all’indennità a carico dello Stato erogata dall’INPS.

Si tratta di beneficiare di condizioni agevolate per l’accesso a uno scivolo previdenziale a partire da 63 anni di età e con un’anzianità contributiva diversa in relazione alla categoria di appartenenza. Analizziamo nel dettaglio l’elenco completo dei lavori ai quali non si applicano le regole imposte dalla legge Fornero, facendo particolare attenzione alla scadenza di accesso al beneficio.

Pensione Anticipata per 23 lavori

L’indennità a carico dello Stato erogata dall’Ente nazionale della previdenza sociale, viene corrisposta a domanda, fino al momento del perfezionamento dei requisiti necessari per l’accesso alla pensione di vecchiaia, o altro trattamento di pensione anticipata ordinario. Il governo Meloni nella legge di Bilancio 2032 ha disposto la proroga della misura fino al 31 dicembre 2023. Vediamo insieme come funziona.

 A chi non si applicano le regole imposte dalla Fornero?

L’accesso all’anticipo pensionistico APE Sociale può essere richiesto dai lavoratori iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria dei lavoratori dipendenti, alle forme sostitutive ed esclusive della stessa, alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi e alla Gestione Separata

L’INPS ha elencato le categorie di lavoro meritevoli di tutela alle quali non si applicano regole agevolate che permettono di ritirarsi dal lavoro a 63 anni con 36 o 32 anni di contribuzione:

  • lavoratori disoccupati a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale, a condizione che si soddisfino diversi criteri, tra cui il possesso di un’anzianità contributiva di almeno 30 anni;
  • lavoratori che assistono, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità. E in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 30 anni;
  • lavoratori a cui è stata accertata una ridotta capacità lavorativa, dalla Commissione ASL-INPS competente con il riconoscimento di un’invalidità civile, superiore o uguale al 74% e con almeno 30 anni di versamenti contributivi.

L’INPS fornisce l’elenco dei lavoratori dipendenti che possono anticipare l’uscita dal lavoro a 63 anni di età

Secondo le disposizioni contenute nell’allegato 3 della legge n. 234/2021, i lavoratori gravosi possono presentare la domanda per l’accesso all’anticipo pensionistico APE sociale a 63 anni di età, a condizione di possedere un accumulo contributivo di almeno 36 anni di versamenti, di cui almeno sette anni svolti negli ultimi dieci, oppure almeno sei anni svolti negli ultimi sette. Questa disposizione si applica anche ai lavoratori che rientrano nel seguente elenco:

  • professori di scuola primaria, pre-primaria e professioni assimilate;
  • tecnici della salute;
  • addetti alla gestione dei magazzini e professioni assimilate;
  • professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali;
  • operatori della cura estetica;
  • professioni qualificate nei servizi personali e assimilati;
  • artigiani, operai specializzati e agricoltori;
  • conduttori di impianti e macchinari per l’estrazione e il primo trattamento dei minerali;
  • operatori di impianti per la trasformazione e lavorazione a caldo dei metalli;
  • conduttori di forni ed altri impianti per la lavorazione del vetro, della ceramica e di materiali assimilati;
  • conduttori di impianti per la trasformazione del legno e la fabbricazione della carta;
  • operatori di macchinari e di impianti per la raffinazione del gas e dei prodotti petroliferi, per la chimica di base e la chimica fine e per la fabbricazione di prodotti derivati dalla chimica;
  • conduttori di impianti per la produzione di energia termica e di vapore, per il recupero dei rifiuti e per il trattamento e la distribuzione delle acque;
  • conduttori di mulini e impastatrici.

Dai conduttori di forni a professioni non qualificati nell’allegato 3 della legge n. 234/2021

Possono presentare la richiesta per l’uscita anticipata i lavoratori gravosi:

  • conduttori di forni e di analoghi impianti per il trattamento termico dei minerali;
  • operai semi qualificati di macchinari fissi per la lavorazione in serie e operai addetti al montaggio;
  • operatori di macchinari fissi in agricoltura e nella industria alimentare;
  • conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento;
  • personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna merci;
  • personale non qualificato nei servizi di pulizia di uffici, alberghi, navi, ristoranti, aree pubbliche e veicoli;
  • portantini e professioni assimilate;
  • professioni non qualificate nell’agricoltura, nella manutenzione del verde, nell’allevamento, nella silvicoltura e nella pesca;
  • professioni non qualificate nella manifattura, nell’estrazione di minerali e nelle costruzioni.

Per le lavoratrici i requisiti contributivi sono ridotti di 12 mesi per ogni figlio, nel limite massimo di due anni.

 Lavoratori usuranti e gravosi anticipo a 63 anni di età

Le categorie di lavoro meritevoli di tutela che possono richiedere l’accesso all’indennità a carico dello Stato erogata dall’INPS a 63 anni di età:

  • per i lavoratori gravosi l’anzianità contributiva minima richiesta è di 36 anni. Con la possibilità di una riduzione contributiva nei limiti di 12 mesi per ogni figlio, fino a  massimo di due anni;
  • per gli operai edili individuati con i codici ISTAT presenti nell’allegato 3, come indicati nel Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro ( CCNL ) per i dipendenti delle imprese edili ed affini, per i ceramisti e per i conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta, è necessario aver maturano anzianità contributiva di almeno 32 anni di versamenti.

Quanto si percepisce con la pensione anticipata Ape sociale?

L’erogazione del contributo è subordinata dalla presenza dell’iscrizione in una o più gestioni, per cui viene calcolata una rata mensile di pensione pro quota. A ogni modo, l’indennità corrisponde all’importo della rata mensile di pensione calcolata al momento dell’accesso all’anticipo pensionistico Ape sociale e non può risultare inferiore o superiore a 1.500 euro. L’indennità non è soggetta a rivalutazioni o integrazioni al trattamento minimo.

Attenzione, la domanda di accesso all’anticipo pensionistico Ape sociale dovrà essere presentata all’INPS entro il 15 luglio 2023 e non oltre il 30 novembre 2023.

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