Il mercato immobiliare italiano 2023 ha recentemente manifestato un’inevitabile riduzione dell’entusiasmo post-pandemico, evidenziando una serie di problematiche emergenti. Tra le principali difficoltà riscontrate si annoverano la contrazione del potere d’acquisto, la diminuzione del tasso di risparmio e l’aumento dei tassi di interesse per l’accensione di un mutuo. Questi elementi hanno ostacolato l’accesso alla proprietà immobiliare per una fetta significativa della potenziale domanda, influenzando negativamente sia l’erogazione dei mutui che il numero di transazioni immobiliari residenziali.
Mercato Immobiliare 2023: cosa dice il report dell’Osservatorio di Nomisma
Il 2° Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2023 di Nomisma ha esaminato la situazione del mercato immobiliare italiano, con particolare attenzione alle performance delle 13 principali città italiane: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Roma, Torino e Venezia.
L’attuale situazione economica ha portato le famiglie italiane a trovarsi in condizioni di maggiore vulnerabilità, con una drastica diminuzione del tasso di risparmio. Questo, combinato con l’incremento dei tassi di interesse, ha reso più difficile per molti l’accesso a finanziamenti necessari. L’aumento del rischio percepito dalle banche nell’erogazione di prestiti per l’acquisto di immobili ha avuto come diretta conseguenza una riduzione delle erogazioni, con effetti tangibili su tutte le categorie di transazioni immobiliari.
Il mercato immobiliare 2023 nelle principali città italiane
L’Osservatorio di Nomisma ha esaminato in dettaglio le performance immobiliari delle 13 principali città italiane. Dall’indagine risulta che il valore degli immobili ha risentito della situazione di stallo economica, mostrando un incremento rigido del +1% nel primo semestre del 2023. Ciò indica che l’aumento è stato il risultato di aspettative di crescita dei prezzi da parte dei venditori piuttosto che un effettivo incremento di valore.
Le variazioni di valore sono state differenti a seconda delle città analizzate, mostrando differenze legate principalmente ai tempi di cambiamento del ciclo immobiliare. Ad esempio, a Venezia i prezzi sono in diminuzione per il terzo semestre consecutivo, mentre a Milano si riscontra un incremento del +2,2%.
Come va il mercato degli affitti
Nel settore delle locazioni, si registra una crescita per il quarto semestre consecutivo, con un numero di abitazioni locate nel 2022 pari a poco meno del 6% del totale disponibile. Tuttavia, le locazioni a medio-lungo termine mostrano un calo superiore al 4% per i contratti standard e una riduzione dell’1,5% per quelli agevolati. Al contrario, le locazioni di breve termine vedono un aumento dello 0,6% per gli immobili locati a canone libero.
Considerando i dati locali, i mercati di Cagliari, Catania, Padova e Torino hanno registrato un aumento del +2% nei canoni di locazione, con un picco del +3,7% a Bologna. Ciò ha portato ad un incremento dei rendimenti medi, che ammontano in media al 5,2% lordo annuo.
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Tempistiche di vendita e affitto
Le tempistiche per la vendita di un’abitazione si sono allungate, interrompendo il trend discendente degli ultimi dieci anni. Al contrario, i tempi per affittare una casa si sono dimezzati, passando da 4 a 2 mesi. Bologna risulta essere il mercato più liquido, con tempi medi di locazione di soli 1,2 mesi.
Quali prospettive future per il mercato immobiliare italiano?
La previsione è che i tassi di interesse possano aumentare ulteriormente, mettendo pressione sul potere d’acquisto delle famiglie e rendendo più difficile l’accesso ai finanziamenti per l’acquisto di immobili.
Inoltre, ci si attende un’ulteriore polarizzazione del mercato, con le principali città italiane che potrebbero vedere un incremento dei prezzi degli immobili, mentre le aree meno popolate potrebbero risentire di una domanda in calo. Questa situazione potrebbe spingere le persone a cercare soluzioni alternative, come il mercato della locazione, che non a caso ha mostrato segnali di crescita nonostante l’attuale incertezza economica.
Infine, ci si aspetta che le condizioni economiche continueranno ad influenzare il comportamento degli acquirenti e dei venditori, con la possibilità che si registri un aumento delle transazioni di immobili di seconda mano rispetto a quelle di nuove costruzioni.