Il Partito Democratico ha presentato una proposta di legge che ha l’obiettivo di rendere più accessibili per i pazienti le cure attraverso la cannabis terapeutica. Presso la Camera dei deputati si è tenuta la conferenza stampa di presentazione alla presenza della deputata del Pd, prima firmataria della legge, Antonella Forattini. Con lei un altro esponente dem della Camera: la co-firmataria Ilenia Malavasi. E, ancora, due rappresentanze del campo scientifico: il medico anestesista Gisella Lonati e la farmacista Elena Guidotti, che hanno collaborato ai contenuti del testo. Tra gli obiettivi che la legge si prepone – si legge in una nota diffusa poco dopo la conferenza stampa – il superamento degli ostacoli burocratici, peculiarità regionali e difficoltà di approvvigionamento. Facendo così – si legge – si metterebbe l’Italia di sopperire al fabbisogno reale di medicinali a base di cannabis grazie a un attento monitoraggio, accompagnato da studi scientifici, informazione e formazione per i medici.

Forattini: “Spero nella condivisione bipartisan”

Questo il commento della deputata, prima firmataria della legge, Antonella Forattini:

Sull’utilizzo della cannabis terapeutica per il trattamento del dolore (ma anche per tante altre patologie) l’Italia è rimasta ferma per troppo tempo dal punto di vista normativo. Oggi ci ritroviamo con una produzione insufficiente a coprire il fabbisogno e, soprattutto, nell’impossibilità di fatto per migliaia di pazienti di accedere alle cure, pur avendone diritto. Colpa anche di lungaggini burocratiche e delle tante differenze tra i sistemi sanitari regionali. L’obiettivo della legge di cui sono proponente è uniformare la materia su tutto il territorio nazionale e semplificare le procedure, sia per l’approvvigionamento che per la messa a disposizione dei pazienti.

La bontà della legge, secondo la deputata del Partito Democratico, è tale da poter stimolare una condivisione bipartisan all’interno dell’emiciclo parlamentare. Questo è l’auspicio. Il commento:

Spero che questa proposta possa trovare la più ampia condivisione bipartisan – prosegue la deputata dem – Occorre superare pregiudizi e arretratezze culturali e affidarsi ai risultati scientifici dimostrati che sette anni di sperimentazione (dal “Decreto Lorenzin” del 2015 ad oggi) hanno prodotto.

Tra i punti più significativi del testo c’è, infatti, quello relativo alla programmazione del fabbisogno nazionale sulla base dei dati che:

Dovranno fornire le Regioni in maniera puntuale. Si prevede, inoltre, che la produzione attualmente in carico unicamente allo stabilimento chimico-farmaceutico militare di Firenze possa essere affiancata da enti e aziende autorizzate, da individuare con Decreto del Ministero della Salute, e che possano essere importati ulteriori chemiotipi di cannabis.

L’appello dell’associazione “meglio legale”

Alla notizia si aggiunge l’appello di Meglio Legale – l’associazione coordinata da Antonella Soldo che si batte per la legalizzazione della cannabis – rivolto al Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, al Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e al Ministro del Made in Italy Adolfo Urso. La sintesi dell’appello è che il settore della canapa industriale sia percepito come risorsa e non più criminalizzato. Così si legge nella nota diffusa:

La verità è che il gioco è fin troppo facile a criminalizzare gli unici che sulla canapa hanno pagato le tasse. Dove va a finire la retorica della difesa del Made in Italy quando si parla di una pianta priva di effetti stupefacenti ma piena zeppa di pregiudizi? In ballo ci sono 12mila posti di lavoro. Questi non sono lavoratori di serie B. Racconteremo le storie di questi imprenditori, vittime di questa finta guerra alla droga.

E ancora:

Nonostante il crescente interesse e l’aumento delle coltivazioni, pregiudizi e stigma hanno continuato a pesare su questi lavoratori. Comportando un accanimento da parte delle nostre istituzioni e delle forze dell’ordine. Attivando centinaia di sequestri, perquisizioni e processi che hanno gravato sui tribunali e che nel 99% dei casi si sono risolti con assoluzioni o archiviazioni.