Sarebbero 24 i minorenni denunciati dalla Polizia Postale di Firenze per aver abusato sessualmente di due 12enni. I fatti risalgono alla notte di Capodanno: approfittando della condizione di inferiorità delle due ragazzine, alcuni le avrebbero costrette ad avere rapporti, mentre altri avrebbero ripreso la scena con i loro smartphone, producendo foto e video poi diffusi sul web. L’allarme era partito dalla madre di uno di loro che, venendo a conoscenza di un gruppo Whatsapp in cui circolavano contenuti espliciti, ne aveva parlato con i carabinieri, dando il via alle indagini.

12enni abusate a una festa di Capodanno: 24 i minorenni denunciati, con accuse a vario titolo

Le accuse contestate ai 24 minori vanno da violenza sessuale aggravata dalle condizioni di inferiorità psico-fisica delle vittime – giovanissime e annebbiate dal consumo di alcol e stupefacenti – a detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico. I fatti risalirebbero alla notte del 31 dicembre scorso. Stando a quanto ricostruito nel corso delle indagini, i ragazzi si erano dati appuntamento a casa di uno di loro, un 14enne, per festeggiare l’inizio del nuovo anno. Su un gruppo Whatsapp creato per l’occasione si erano messi d’accordo su chi avrebbe portato cosa, soprattutto alcol, stupefacenti e profilattici.

Un piano ben organizzato, per sballarsi e avere rapporti sessuali promiscui, una sorta di orgia. Orgia in cui sarebbero finite anche due ragazzine di 12 anni, spinte dall’organizzatore dell’evento a nascondere la loro vera età agli altri partecipanti. Entrambe, dopo aver fatto uso di sostanze, sarebbero state abusate da almeno sei ragazzi mentre altri riprendevano con lo smartphone la scena, realizzando foto e video poi fatti circolare sul web. Le indagini, partite dopo la denuncia della madre di uno di loro, venuta a conoscenza dei filmati dal contenuto esplicito, si sarebbero concentrate proprio sui telefoni cellulari degli invitati.

Analizzando i video prodotti, gli agenti della Polizia Postale di Firenze sarebbero infatti riusciti a procedere con l’identificazione dei protagonisti e degli autori delle riprese. Ma anche di coloro che, senza fare niente, avrebbero comunque assistito. Poi li avrebbero ascoltati, insieme alle due vittime. Attraverso le loro testimonianze e dopo aver passato al setaccio i messaggi scambiati sul gruppo “incriminato”, sarebbero riusciti a ricostruire l’accaduto, da cui emergerebbe un quadro

di assoluto svilimento delle persone offese, degradate e considerate al pari di oggetti con cui soddisfare un mero bisogno fisico.

Il tutto considerando la

superficialità e indifferenza di chi assiste divertendosi, di chi riprende con soddisfazione e curiosità, di chi divulga con inconsapevolezza, banalizzando fatti che sono molto gravi.

Il caso delle 13enni violentate dal branco dopo essere state stordite in Malesia

La loro storia ricorda quella delle tre 13enni violentate dopo essere state stordite con l’uso di un vaporizzatore a Kota Kinabalu, in Malesia. I fatti risalgono allo scorso aprile. I quattro giovani denunciati, tutti di età compresa tra i 13 e i 17 anni, avrebbero adescato le vittime all’interno di un centro commerciale con l’uso di una complice, chiedendo loro se volessero provare “il nuovo sapore del vaporizzatore” (una sigaretta elettronica). In questo modo, dopo averle attratte a casa loro, con l’aiuto di un gas stordente ne avrebbero provocato lo svenimento e avrebbero poi abusato sessualmente di loro.

A denunciarli era stata una delle 13enni che, una volta riacquisita coscienza, aveva subito avuto un cattivo presentimento su quanto accaduto, lanciando l’allarme e riuscendo ad identificarli. Le autorità locali temono che possa diventare una nuova moda, tra i giovani, visto che la violenza sembrerebbe ormai essere all’ordine del giorno.

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