Un’orca che attacca uno squalo bianco. E’ un rarissimo evento, avvenuto nei mari del Sud Africa e immortalato in un video dal Centro studi squali di Valpiana, diretto da Primo Micarelli.

Orca attacca squalo bianco

Durante una missione in Sud Africa, il Centro studi squali ha avvisato nelle acque di Mosselbay, vicino alla costa, due squali bianchi di circa 2,5-3 metri, seguiti da coppia di orche Port e Starboard.

Avvicinandosi, per osservare il comportamento anomalo del cetaceo, gli studiosi si sono trovati di fronte ad un attacco dell’orca allo squalo, in cui quest’ultimo ha avuto la peggio.

Evento eccezionale

Un’orca che attacca uno squalo rappresenta uno degli eventi più rari del mondo marino.

Entrambi sono predatori marini di alto livello ed è piuttosto insolito che si verifichino scontri diretti tra le due specie. Esistono diversi fattori che contribuiscono a questa rarità.

Innanzitutto, le orche assassine sono creature altamente intelligenti che cacciano in gruppi organizzati chiamati “pods”. La loro cooperazione e la loro strategia di caccia rendono molto difficile per gli squali bianchi avere la meglio su di loro. Le orche sono in grado di coordinarsi e creare un ambiente di confusione e panico intorno alla loro preda, lavorando insieme per circondarla e immobilizzarla. Questa tattica di gruppo rende molto difficile per gli squali bianchi attaccare e catturare una preda quando è difesa da un’intera pod di orche.

Inoltre, le orche assassine non sono particolarmente interessate a cacciare squali bianchi. La loro dieta si basa principalmente su mammiferi marini più grandi come foche, leoni marini e balene. Questi sono cacciati in modo più efficiente dalle orche a causa delle loro dimensioni e capacità di nuoto. Gli squali bianchi, d’altra parte, sono considerati come una preda di minor valore energetico per le orche e, di conseguenza, è improbabile che vengano selezionati come obiettivi principali di caccia.

Esistono anche differenze notevoli nel comportamento e nelle caratteristiche delle due specie che possono influire sull’evitamento di scontri. Le orche assassine sono notoriamente aggressive e potenti, con pinne dorsali di grandi dimensioni che possono raggiungere anche i due metri di altezza.

Gli squali bianchi, d’altra parte, si basano principalmente sulla sorpresa e sulla velocità per attaccare le loro prede. Spesso aspettano in agguato e si avvicinano silenziosamente alla vittima, senza mostrare segni di attacco fino all’ultimo momento. Questo stile di caccia non si adatta bene all’approccio delle orche, che possono facilmente avvertire e mettere in allarme l’aggressore.

Infine, anche la distribuzione geografica delle due specie può contribuire alla rarità degli scontri. Le orche assassine si trovano principalmente negli oceani temperati e polari di tutto il mondo, mentre gli squali bianchi preferiscono acque più calde e costiere. Pertanto, le zone in cui le due specie si incontrano sono relativamente limitate, riducendo ulteriormente le possibilità di conflitto diretto.

Nonostante sia raro che si verifichino scontri tra orche assassine e squali bianchi, ci sono stati alcuni casi documentati di interazioni tra le due specie. Ad esempio, è stato osservato che le orche rimuovono il fegato degli squali uccisi, lasciando il resto del corpo intatto.

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