Polemiche dal PD sulla Carta Acquisti Spesa 2023, nota anche come Social Card, con accuse nei confronti del governo, reo di aver rimosso il reddito di cittadinanza per dare alle famiglie bisognose una carta con appena poco più di 1 euro al giorno. Prima di vedere quali sono stati i commenti del PD sulla Carta Acquisti 2023, aspramente criticata, riepiloghiamo cos’è la Social Card, chi può richiederla e quando scade.

Cos’è la Carta Acquisti Spesa 2023 (o Social Card)

La Social Card 2023, o Carta Acquisti 2023, o ancora Carta Dedicata a Te, è il nuovo strumento introdotto dal Governo italiano come aiuto per le famiglie a basso reddito. Con un ISEE inferiore a 15.000 euro, queste famiglie beneficiano di un contributo di 382,50 euro per l’acquisto di beni di prima necessità. L’iniziativa “Dedicata a te” mira a contrastare l’aumento dei prezzi per i nuclei familiari più vulnerabili.

Social Card 2023: condizioni e metodo di richiesta

Destinata a famiglie con un reddito ISEE sotto i 15.000 euro, la Social Card 2023 raggiungerà circa 1,3 milioni di famiglie attraverso la distribuzione delle Poste Italiane. L’inizio dell’assegnazione di questa nuova forma di assistenza è previsto per il 18 luglio. I beneficiari verranno informati dai comuni su come ritirare la loro card presso le poste locali.

La Social Card 2023 è spendibile in tutti gli esercizi commerciali che offrono generi alimentari. Non può, tuttavia, essere utilizzata per acquistare medicinali.

Termine e procedure di ritiro per la Carta Acquisti Spesa 2023

La Social Card 2023 diventerà operativa a partire da luglio 2023. Per attivarla, i beneficiari devono effettuare un primo pagamento con la card entro il 15 settembre 2023. L’assenza di attivazione entro la data limite comporterà l’invalidità della carta e la conseguente perdita del contributo.

Carta Acquisti Spesa 2023: critiche dal Partito Democratico

Il Partito Democratico ha espresso numerose critiche riguardo alla nuova Social Card. Marta Bonafoni, coordinatrice della segreteria nazionale del Partito democratico con delega a Terzo Settore e associazionismo e consigliera regionale del Lazio, ha criticato duramente l’iniziativa.

La Social Card, presentata con i toni delle grandi occasioni dal ministro Lollobrigida, è l’ennesimo schiaffo in faccia ai poveri da parte di un governo che ha già cancellato tutte le misure in campo per sostenere e supportare persone e nuclei familiari fragili del Paese.

Pertanto, secondo Bonafoni, il Governo ha rimosso misure cruciali per sostenere le famiglie più fragili, offrendo al loro posto un contributo offensivo e insufficiente, e che esclude una significativa percentuale della popolazione in difficoltà economica e sociale.

Arturo Scotto, capogruppo in commissione Lavoro del Pd, ha altresì criticato la nuova iniziativa del governo, sottolineando la sua inadeguatezza rispetto alla povertà persistente e ai bassi salari.

Il governo taglia il reddito di cittadinanza per quattrocentomila famiglie, ma poi tira fuori una Social Card che dà diritto a poco più di un caffè al giorno, e lo spaccia per sostegno al potere d’acquisto! Assomiglia molto a un’elemosina di stato, che tra l’altro presenta anche aspetti contraddittori e ingiusti, poiché sembra escludere proprio i più poveri.

L’esponente del Pd ha suggerito l’importanza di misure strutturali, tra cui l’introduzione del salario minimo per legge e il rinnovo dei contratti per 7 milioni di persone.

Un altro membro del Pd, Marco Furfaro, ha accusato il governo di usare la Social Card come un modo per mascherare i tagli all’assistenza ai più vulnerabili. Furfaro ha sottolineato il sottofinanziamento della misura e la sua esclusione dei più poveri, inclusi gli anziani soli o coloro che vivono con altri anziani, e le famiglie che non hanno prodotto l’ISEE.

Non solo saranno escluse tutte le famiglie che, seppur in condizione di grave povertà, non hanno prodotto l’indicatore della situazione economica. Prima mettono in strada oltre 630 mila famiglie, eliminando il fondo affitti e contro la morosità incolpevole, poi tolgono il reddito di cittadinanza, lasciando 400 mila famiglie senza aiuti. Infine, l’ultima presa in giro, degna di un governo ipocrita che pensa di sostituire la finzione con la realtà, a milioni di persone che non arrivano a fine mese.

Infine, Debora Serracchiani ha espresso un forte disaccordo su Twitter, affermando che la Carta Acquisti Spesa 2023 non fornisce un aiuto reale a coloro che stanno affrontando l’aumento dei prezzi e le difficoltà economiche.

Prima si sono accaniti contro i poveri, adesso li prendono in giro. La Social Card di social ha solo il video della Presidente del Consiglio. Un euro al giorno. Una tantum. C’è un limite alla propaganda.