Superbonus e bonus edilizi, arriva la fotografia al corrente mese di luglio della situazione della cessione dei crediti e degli sconti in fattura per arrivare a un dato di quante agevolazioni fiscali siano rimaste incagliate e quante attendano di arrivare alla fine del percorso di vendita. Il ministero dell’Economia ha fornito i dati nel pomeriggio di ieri, 11 luglio, in risposta a un quesito presentato in Commissione Finanze della Camera da Emiliano Fenu ed Enrico Cappelletti del Movimento 5 Stelle. Ad oggi, i crediti da bonus edilizi e da superbonus che siano bloccati nei cassetti fiscali da almeno 30 giorni sono pari a 7 miliardi di euro, 4,4 miliardi del solo 110%.
Il dato si riferisce alla situazione fino al 10 luglio 2023 ed è bene precisare che non vi è uno smaltimento dei crediti d’imposta rispetto agli scorsi aggiornamenti, l’ultimo dei quali risalente allo scorso mese di marzo. Nel periodo dal 2 marzo al 10 luglio, le comunicazioni di cessione dei crediti sono aumentate per un ammontare di 31 miliardi di euro. Ma, nei dati, rientrano anche i bonus comunicati in cessione ma che devono essere ancora accettati dal cessionario.
Superbonus e bonus edilizi, ecco la situazione di cessione crediti e sconti: 7 mld bloccati da almeno 30 giorni
Hanno un valore di 7 miliardi di euro i crediti d’imposta e gli sconti derivanti dal superbonus 110% e dagli altri bonus edilizi rimasti bloccati nei cassetti fiscali. Il ministero dell’Economia ha diramato i dati – che arrivano dall’ultimo monitoraggio – nel pomeriggio di ieri, 11 luglio, in Commissione Finanze della Camera. Secondo le stime del Mef, per il quale ha risposto Lucia Albano, l’aspetto maggiormente interessante dell’interrogazione parlamentare riguarda la quantità di bonus e di superbonus fermi da almeno un mese.
Il ministero dell’Economia suddivide i crediti in prima cessione (per i quali i contribuenti hanno avviato la procedura) e la cessione successiva. Pertanto, i superbonus fermi da almeno 30 giorni sono pari a 4,4 miliardi di euro, dei quali il 64 per cento non utilizzati, suddivisi in 3,6 miliardi di prime cessioni e di sconti in fattura e 800 milioni di cessioni successive. Gli altri bonus edilizi totalizzano 2,5 miliardi di euro di crediti fermi da almeno un mese, con due miliardi di prime cessioni.
Ma dai dati emergono anche 2,4 miliardi di euro di crediti dei bonus edilizi che attendono da almeno 6 mesi, e 1,1 miliardi di euro di crediti fermi da un periodo che va da tre a quattro mesi.
Superbonus bonus crediti sconti, quale scadenza per la cessione in bonis?
È utile specificare che per il ministero dell’Economia e delle Finanze include, nel quantitativo di crediti e di bonus, anche quelli ceduti ma non ancora accettati da parte del cessionario, il quale non ha scadenze nell’ufficializzare l’acquisto dei crediti. Il Mef non considera, pertanto, tali crediti come incagliati. Infatti, il cedente comunica la vendita dei crediti sulla piattaforma dell’Agenzia delle entrate nel momento in cui individua un istituto bancario o le Poste Italiane come acquirenti dei crediti.
Da questi dati, tuttavia, non emerge tutto il sommerso dei crediti d’imposta dei bonus e dei superbonus i cui contribuenti sono alle prese con le operazioni di cessione. Il ministero non fornisce informazioni, ad esempio, sui crediti per i quali siano state avviate le procedure di compravendita con le banche. A tal proposito, i contribuenti hanno tempo fino al 30 novembre 2023 per comunicarne la cessione mediante la remissione in bonis.
Quanti sono i crediti effettivamente bloccati?
Non risultano inseriti nei numeri, inoltre, i crediti già acquisiti dai cessionari ma che devono transitare verso terzi acquirenti e per i quali, pertanto, non è stata fatta alcuna comunicazione all’Agenzia delle entrate. Infine, nei numeri dettati alla Camera ieri, non vi sono i crediti costituiti da meno di un mese. Includendo tutti questi canali di compravendita delle agevolazioni, si arriverebbe a un totale di crediti incagliati di 30 miliardi di euro.