Emergono nuovi dettagli sull’incendio che nelle scorse ore ha distrutto la “Venere degli stracci” di Michelangelo Pistoletto, l’installazione d’arte inauguarata appena due settimane fa in piazza Municipio, a Napoli. Una delle ipotesi su cui lavorano gli inquirenti riguarda una presunta “gara” lanciata sui social da giovani non ancora identificati che

si sfidavano a chi arrivava per primo ad appiccare il rogo.

Distrutta in un incendio la “Venere degli stracci” di Pistoletto a Napoli: l’ipotesi del dolo

Della “Venere degli stracci”, l’installazione d’arte contemporanea inaugurata appena due settimana fa in Piazza Municipio, a Napoli, non resta altro che cenere, dopo l’incendio che nelle prime ore di questa mattina l’ha avvolta.

La Venere rappresenta l’umanità di oggi, chiamata a esprimere il suo lato migliore,

aveva detto, presentandola al pubblico, il suo autore, Michelangelo Pistoletto. Alla fine, invece, sembrerebbe aver accentuato il suo lato peggiore. Se in un primo momento si era ipotizzato che l’opera potesse aver preso fuoco per cause naturali (già a giugno erano stati avanzati dubbi sulla sua sicurezza), sembra ora che dietro tutto si nasconda un gesto volontario. Sui social, infatti, giovani non ancora identificati avrebbero lanciato una “challenge“: vinceva chi fosse riuscito a bruciarla prima.

La Questura è al lavoro, siamo fiduciosi che si possano individuare gli autori – ha dichiarato il sindaco, Gaetano Manfredi -. Dalla Fondazione Pistoletto mi hanno detto che negli ultimi giorni c’era una sorta di gara sui social di gente che invitava a bruciare l’opera.

La pista dolosa è stata confermata anche dall’assessore alla Sicurezza del Comune, l’ex Prefetto Antonio De Iesu, che ha dichiarato:

Sicuramente un atto vandalico. Gli agenti della Scientifica stanno visionando le telecamere e ci auguriamo di avere qualche elemento. Il fatto grave, al di là delle indagini che saranno fatte, è che questa città non dimostra ancora la maturità che invece imporrebbe una città europea. In questa città sta dominando la degenerazione connessa a questa devianza, al disagio giovanile. È un tema difficile da affrontare.

Bisognerà capire anche come i presunti vandali siano riusciti a dare fuoco all’installazione, visto che, teoricamente, gli stracci era ignifughi, essendo stati ricoperti da materiale in grado di neutralizzare le fiamme.

La raccolta fondi per reinstallare l’opera

Ciò che è accaduto non fermerà, comunque, il sindaco, che si è già detto disposto a reinstallare l’opera nella stessa piazza.

Stamattina ho sentito Pistoletto, questo è un grande simbolo di rigenerazione, rappresenta la ripartenza della società e non può essere fermata, né dal vandalismo, né dalla violenza, ma dev’essere portata avanti. Lanceremo una raccolta fondi, proprio per fare in modo che questa ricostruzione avvenga anche da una partecipazione popolare. Ne rifaremo tante, finché l’arte e la bellezza non prevarranno come già prevalgono nella nostra città,

ha annunciato. L’installazione, inaugurata lo scorso 28 giugno nell’ambito della rassegna “Napoli Contemporanea 2023”, puntava a creare un confronto tra la bellezza della Venere e la banalità del quotidiano, rappresentata dal monte di stracci su cui poggiava la statua. Come se la prima potesse portare a una rinascita dei secondi. Una metafora, per dire che l’arte – anche quando è “arte povera” – è in grado di elevare la realtà.

La reazione dei cittadini

In tanti sono rimasti indignati, puntando il dito contro i responsabili, che lo scrittore Maurizio De Giovanni ha definito

inutili, infami, dannati e delinquenti.

Ma c’è anche chi ha spostato la questione sul piano degli interventi in materia di pubblica sicurezza, lamentando pochi controlli.

Non credo nelle società sorvegliate – ha risposto loro il sindaco -, credo nella sorveglianza sociale. Dobbiamo vincere questa battaglia non mettendo una guardia in ogni angolo della città, ma facendo crescere la grande civiltà di Napoli.